Devono ancora passare oltre tre anni per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina, la manifestazione sportiva mondiale che vedrà l’Italia protagonista. L’estate bollente con le sue temperature da record che diventeranno sempre più comuni renderà sempre più difficile lo svolgimento dei Giochi invernali. I ghiacciai continuano a ridursi causando tragedie a livello ambientale e umano. Uno degli esempi più noti di recente è il crollo della Marmolada con la morte di 11 persone. Dopo questa ultima tragedia ce ne saranno altre ancora più drammatiche.

Per prevenire il peggioramento della gravità della situazione i medici per l’ambiente hanno quindi deciso di appellarsi alla politica per rivedere lo svolgimento delle Olimpiadi.

 

Le Olimpiadi 2026 avranno un impatto negativo sull’evoluzione della crisi climatico-ambientale che si sta manifestando a livello globale e locale con una accelerazione drammatica. Il buon senso obbliga a un atto di responsabilità e di ripensamento circa la natura del progetto. I fenomeni che stiamo osservando (siccità, ondate di calore, crollo dei volumi dei ghiacciai, alluvioni, frane, tempeste come quella di Vaia etc.) hanno una chiara origine antropogenica e mostrano i loro effetti devastanti sulle dinamiche ecologiche e sulla salute umana, sia su scala locale sia su scala planetaria. Gli impianti per l’industria dello sci rischiano di modificare irreversibilmente il paesaggio e di produrre effetti e costi incalcolabili a medio e lungo termine. Basti pensare ai giganteschi consumi di acqua e di energia necessari per l’innevamento artificiale. Anche l’aumento delle opere edilizie e dei servizi per i turisti della stagione sciistica produce danni diretti, come l’erosione del suolo, che si sommano a quelli indiretti, come l’urbanizzazione e il traffico. Riteniamo indispensabile che gli interventi siano limitati alla manutenzione di infrastrutture esistenti e che nessuna nuova opera sia realizzata, facendo prevalere una prospettiva di ripensamento della fruizione, del valore e della conservazione della montagna.

i medici dell’ambiente in un comunicato

 

 

In pratica, viene chiesto di salvaguardare la funzione sociale e ambientale della montagna per andare anche incontro al turismo. Servono iniziative prive di impatto ambientale. In grado di garantire l’economia delle zone interne e dei borghi dalla grande ricchezza culturale e importanza storica.

Queste sono le uniche condizioni che renderanno possibile ospitare le Olimpiadi invernali del 2026. Le Alpi devono essere un territorio di alto livello storico, ecologico e culturale per fare da scenario all’evento.