Un team di esperti di Israele ha fatto una curiosa scoperta sul grano selvatico. Esso attiva un particolare meccanismo per difendersi dagli insetti dando vita a una specie di veleno. L’insetto più nocivo per il grano è l’afido. Si tratta di un piccolo insetto che si alimenta degli stessi nutrienti iniettando un virus nella pianta.

Il grano selvatico sembra aver creato due meccanismi di difesa. Per fortuna che il selvatico ha autodifese naturali per combattere l’insetto. Il primo è un rivestimento di peli che non consente di scavare precisamente nel gambo della pianta. L’altro invece è la produzione di una sorta di veleno, il benzoxazinoide che non consente all’afido di assimilare le sostanze nutritive della pianta. Lo studio ha isolato il gene alla base della produzione del veleno.

La ricerca è stata fatta proprio per permettere al grano coltivato di difendersi, scoprendone le peculiarità dal punto di vista genetico. Infatti, quello coltivato non ha le difese naturali di quello selvatico. Il grano è antichissimo, la sua traccia ha avuto origine migliaia di anni fa. Si è scoperto grazie a un team internazionale che è stato capace di analizzare e sequenziare il grano dell’antico Egitto. Un alimento quindi da proteggere, utile per molti esseri viventi.