Alcuni archeologi hanno rinvenuto delle tracce di un focolare aperto risalente a 12.300 anni fa. Si tratta di uccelli in cenere, attrezzi in pietra, carbone e ossa. Insomma, segni di presenza umana. Il ritrovamento più importante sono le piccole impronte umane impresse sulla terra. Dall’analisi sono risultate 88 impronte di adulti e bambini di età tra i 5 e i 12 anni.
Individui abituati a camminare in acque poco profonde con presenza di sabbia mista a fango, visto che le impronte sono rimaste impresse. Pare sia stata un’oasi rappresentante terreno fertile per i primi coloni americani. Ora invece è una pianura polverosa e arida.
Gli studiosi sono curiosi su come e quando queste persone siano giunte in America per la prima volta. Le prime ipotesi si basano sui Clovis, primi abitanti delle Americhe, stabilitasi nel continente 15-13mila anni fa. Altre scoperte hanno spostato l’arrivo dei primi abitanti a 25-37mila anni fa. Ulteriori attuali studi dicono che tali prime popolazioni hanno abitato la zona più di 12mila anni fa.
Nessuno stravolgimento quindi su quello che si conosce sui primi abitanti dell’America. Restano però rivelazioni eccezionali per età e posizione storiche. Le sole impronte umane del Pleistocene ritrovate in America nel White Sands National Park, nel Nuovo Messico, risalgono a ben 21-23mila anni fa.