Da aprile a giugno, l’app di AirBnB è stata utilizzata per prenotare oltre 104 milioni di soggiorni ed ‘esperienze’ (come i tour guidati e le degustazioni nei ristoranti). È un risultato che non era mai stato raggiunto prima dalla piattaforma, che sta finalmente tornando a respirare nel post-pandemia.

Ma come testimoniano questi numeri, non si tratta di un mero ritorno alla normalità. Dopo oltre due anni di restrizioni, i consumatori stanno prendendo d’assalto le principali mete turistiche. E poi c’è il fenomeno dello smart working, con sempre più persone che scelgono di utilizzare AirBnb – o piattaforme simili – per prenotare soggiorni a lungo termine. I lavoratori del settore IT – e in generale i professionisti ad alto reddito – stanno approfittando delle nuove opportunità offerte dal telelavoro per visitare il mondo, tra una call su Zoom e l’altra.

I dirigenti dell’azienda hanno spiegato che la maggior parte dei soggiorni prenotati ha una durata superiore ai 7 giorni.

AirBnB ha spiegato che quella del 2022 potrebbe diventare l’estate di maggior successo della sua storia. E se l’economia dovesse saltare gambe all’aria poco importa. Potrebbe essere una buona notizia. “AirBnB è stato fondato nel mezzo di una recessione“, ha ricordato agli investitori Brian Chesky, CEO dell’azienda. “Riteniamo che in un contesto macroeconomico sfavorevole, molte persone potrebbero tornare a guardare all’hosting come una risorsa per avere maggiori entrate, il che si tradurrebbe in un’enorme opportunità per AirBnB”.

Durante il secondo trimestre del 2022, le prenotazioni sono aumentate del 25% su base annua. Nello stesso periodo – complici i prezzi medi più alti – i ricavi sono aumentati del 58%. Il mercato principale continua ad essere il Nord America, dove le prenotazioni sono aumentate del 37%. Una performance significativamente superiore a quella registrata nel resto del mondo. In Europa la crescita procede più lentamente, a causa di diversi fattori: dall’incognita dei prezzi dell’energia – con molti consumatori preoccupati dal rischio di bollette alle stelle ad autunno – al crollo del valore della sterlina, che ha azzoppato le prenotazioni provenienti dall’Inghilterra.