Tante le turbolenze nella città di Mayapan all’epoca degli antichi Maya. Oggi Mayapan corrisponde alla regione dello Yucatan, in Messico. Molteplici i motivi del crollo dell’impero Maya, fra cui crollo demografico, scontri politici e sociali. In aggiunta anche una lunga siccità nel momento del conflitto esistente a quei tempi. I ricercatori dell’Università di Santa Barbara in California capeggiati dall’antropologo Douglas Kennett hanno scoperto tali cause per spiegare la caduta del grande impero Maya.

 

La siccità potrebbe in effetti aver alimentato il conflitto civile che ha generato violenza, che a sua volta ha portato alle instabilità istituzionali che hanno accelerato il crollo di Mayapan. Abbiamo trovato relazioni complesse tra il cambiamento climatico e la stabilità/instabilità della società a livello regionale. Il conflitto civile indotto dalla siccità ha avuto un impatto locale devastante sull’integrità delle istituzioni statali di Mayapan, progettate per mantenere l’ordine sociale. Il nostro studio dimostra che la convergenza di informazioni provenienti da più discipline scientifiche ci aiuta a esplorare questioni grandi e altamente rilevanti, come il potenziale impatto del cambiamento climatico sulla società e altre questioni con enormi implicazioni sociali. I documenti archeologici e storici forniscono lezioni dal passato e abbiamo anche molte più informazioni sul clima della nostra Terra e sulle potenziali vulnerabilità nei nostri sistemi sociopolitici.

Douglas Kennett, antropologo

 

 

Per attestare questo, gli studiosi hanno analizzato dati storici e archeologici di Mayapan. Dopo hanno anche usato fonti regionali sul clima confrontandoli con una nuova registrazione della siccità locale. La causa scoperta è da legare alla dipendenza dei Maya sull’agricoltura basata nella produzione di mais, bisognoso di piogge. Altre cause sono mancanza di stoccaggio a lungo termine del mais, investimenti minimi nell’irrigazione e una società con famiglie dagli interessi politici in competizione.