L’ageismo quotidiano non è altro che l’insieme di pregiudizi negativi relativi all’invecchiamento. Nuoce molto alla salute. Invecchiare è sempre una cosa indesiderabile e gli anziani rappresentano un peso. Si tratta di vere forme di microaggressione.

Tali microaggressioni possiedono effetti negativi e chi li subisce ha maggior rischio di soffrire di problemi di salute. I ricercatori hanno analizzato 2.035 americani fra i 50 e gli 80 anni. Il 93% ha incontrato pregiudizi negativi sull’invecchiamento. Poi hanno confrontato la loro esposizione a pregiudizi negativi sull’invecchiamento e i risultati della loro salute. L’esito è che chi è sottoposto a forme di ageismo quotidiano ha più problemi di salute. Questi ultimi sono: salute fisica generale, mentale generica, condizioni croniche numerose e depressione.

Queste le parole sullo studio:

 

Uno studio di questo tipo non può dire con certezza se l’ageismo sia effettivamente la causa dei problemi di salute. Ma è in linea con il lavoro della pioniera della ricerca sull’invecchiamento Becca Levy della Yale School of Public Health, i cui esperimenti suggeriscono che le credenze sull’invecchiamento hanno un impatto diretto sul benessere degli individui. Il team di Levy ha portato in laboratorio persone anziane e le ha esposte in modo subliminale a stereotipi positivi e negativi sull’invecchiamento, per poi testare le loro prestazioni su vari compiti. Hanno scoperto che gli stereotipi negativi fanno aumentare la pressione sanguigna e peggiorano le prestazioni nei test di memoria, mentre l’assorbimento di messaggi positivi sull’invecchiamento migliora la forza fisica, l’equilibrio, la velocità di deambulazione e la voglia di vivere. I messaggi sull’invecchiamento si infiltrano nella mente e nel corpo delle persone in vari modi. Per esempio, Levy ha scoperto che le persone con idee positive sull’invecchiamento tendono a mangiare cibi più sani e ad avere livelli più bassi di cortisolo, l’ormone dello stress.

 

 

L’invecchiamento quindi è un declino fisico, ma anche una crescita. Riconoscerlo sarebbe positivo sia per gli anziani che per i giovani.