Apple non aveva mai speso così tanto in lobbismo prima del 2022. L’azienda è sulla buona strada per fare del 2022 l’anno in cui ha speso in assoluto di più per tentare di influenzare la politica e i governi.
Non ci stupisce: da un paio di anni la mela morsicata è costantemente sotto attacco. Da una parte l’incudine delle tante indagini degli antitrust internazionali, dall’altra le proposte di legge – come l’approvato DMA dell’UE – che rischiano di minare il suo business model.
Durante la prima metà del 2022, Apple ha speso in lobbismo circa 4,6 milioni di dollari. Ossia un milione e mezzo in più rispetto a quanto speso durante lo stesso periodo del 2021. Scorporando il dato nei due trimestri, otteniamo che durante i primi tre mesi del 2022 Apple ha aumentato le sue spese di lobby dell’85% su base annua, mentre nei tre mesi successivi le spese sono diminuite non superando i 2 milioni.
Secondo un report di Bloomberg, anche il CEO di Apple si starebbe dando da fare per influenzare la politica. Tim Cook è, infatti, uno dei CEO più politicamente impegnati degli Stati Uniti.
Nonostante ciò, Apple rimane una delle aziende tech che spende di meno in attività di lobbismo. Meta – la parent company di Facebook e WhatsApp – ma anche Google e Amazon spendono ogni anno significativamente di più per influenzare i governi e promuovere regolamenti favorevoli ai loro interessi.