Apple è stata accusata dalle autorità della Russia di abuso di posizione dominante sul mercato. L’oggetto della controversia? Il rifiuto di aprire l’App Store a metodi di pagamento di terze parti. Che poi è la stessa ragione per cui Apple è all’oggetto di altrettanti contenziosi in Europa e non solo.

Apple – accusano le autorità per la concorrenza della Russia – si rifiuterebbe di fornire agli utenti informazioni sui metodi di pagamento alternativi. Un tema non nuovo, anche se di recente, qualcosina sta iniziando a muoversi, ma esclusivamente per alcune specifiche categorie di app.

Il tema dell’impossibilità per gli sviluppatori di utilizzare piattaforme di pagamento proprietarie – o anche solo di pubblicizzare metodi alternativi esterni ad iOS – era stato al centro del duello legale contro Epic Games, la casa di sviluppo di Fortnite.

Sebbene le accuse mosse dalle autorità russe non siano campate sul nulla, secondo gli osservatori internazionali si tratterebbe di un pretesto usato da Mosca per aggredire, ancora una volta, le aziende tech occidentali. Una rappresaglia per le sanzioni imposte dall’occidente all’economia russa. Dallo scoppio del conflitto in Ucraina – o per meglio dire, dall’invasione di quest’ultima da parte dell’esercito russo -, le autorità di Mosca hanno attaccato con ferocia le principali aziende tech americane. A causa delle frequenti sanzioni, la divisione russa di Google è stata costretta a dichiarare bancarotta.

Solamente poche settimane fa, la Russia aveva sanzionato ancora una volta Apple, ma in quel caso si parlava di una controversia legata alla gestione dei dati dei cittadini russi salvati su iCloud.