L’ondata di calore senza precedenti che ha colpito il Regno Unito ha messo in seria difficoltà anche alcuni data center. Sia Google che Oracle sono state costrette a ridurre l’operatività di alcuni dei loro data center, citando entrambe “problemi al sistema di raffreddamento”.
In tutta Europa si stanno registrando temperature record, ma quello del Regno Unito è un caso che merita una menzione a parte. Il paese è abituata ad estati più miti rispetto all’Europa centrale e meridionale, e anche per questo motivo le autorità sono state colte impreparate. Questa settimana una base dell’aeronautica è stata costretta a sospendere tutti i voli, dopo che l’asfalto di alcune piste di decollo si era, letteralmente, squagliato. Lo stesso problema si è presentato anche in alcuni aeroporti civili.
Martedì Google Cloud aveva avvisato i suoi clienti che uno dei suoi data center di Londra aveva iniziato a manifestare dei problemi dovuto al sistema di raffreddamento, incapace di tenere il passo con le temperature elevate di questi giorni. L’azienda è stata costretta a sospendere alcuni servizi per evitare di compromettere la salute dei server.
Stessa sorte per la Oracle, nei giorni scorsi il sistema di raffreddamento dei server di un data center di Londra era stato messo in manutenzione dopo alcuni guasti e anche quest’ultima azienda è stata costretta a sospendere a spegnere diversi server per evitare “danni irreparabili alla strumentazione hardware”. Nel frattempo l’azienda ha annunciato di essere riuscita a ripristinare correttamente tutti i suoi servizi.
Per la prima volta da quando vengono rilevate, il Regno Unito ha registrato temperature superiori ai 40 gradi celsius. La violenta ondata di calore non ha compromesso esclusivamente i data center. L’innalzamento delle temperature dei fiumi ha costretto la Francia a ridurre la produzione di energia nucleare, con gravi conseguenze sui prezzi dell’energia.