I primi ritrovamenti di manufatti antichi sono risalenti al 1920 nel Kent, a Fordwich, in Gran Bretagna. La datazione di essi è stata fatta solo di recente. Si è rilevata una collezione di oltre 330 asce, 251 fiocchi, nuclei e raschietti relativa a ben 600mila anni fa.

Visto lo stile degli strumenti ritrovati, i ricercatori attribuiscono spesso tali oggetti a una specie di uomo
primitivo, l’Homo heidelbergensis. Per fare una proporzione storica, l’Uomo di Neanderthal è arrivato circa 400mila anni fa. La nostra specie invece non fece la sua comparsa fino a 40mila anni fa.

 

La gamma di strumenti in pietra, non solo dai reperti originali, ma anche dai nostri nuovi scavi più piccoli, suggerisce che gli ominidi che vivevano in quella che sarebbe diventata la Gran Bretagna, erano fiorenti e non solo sopravvivevano.

Tomos Proffitt, archeologo paleolitico del Max Planck Institute

Il sito archeologico in cui sono stati ritrovati tali manufatti, in Gran Bretagna, è uno dei pochi a far luce in
questo periodo storico. Alcune impronte umane e alcuni strumenti di base sono stati rilevati anche a
Norfolk più di 840mila anni fa. Ciò dimostra brevi spostamenti nel freddo nord-ovest dell’Europa.

I ricercatori ancora non sanno, però, se tali impronte siano state fatte dall’Homo heidelbergensis o
dall’Homo antecessor, all’epoca in Spagna. Lo studio odierno ha rivelato uno dei più antichi sedimenti di artefatti in Gran Bretagna ed è la prima grande impresa archeologica del sito.

 

La diversità degli strumenti è fantastica. Nel 1920, il sito ha prodotto alcune delle prime asce mai scoperte in Gran Bretagna. Ora, per la prima volta, abbiamo trovato rare prove di strumenti raschianti e piercing in questa età molto precoce.

Alastair Key, direttore dello scavo dell’Università di Cambridge