Un evento epico si è manifestato in Iraq. A causa della grave e sempre più crescente siccità sono riemerse le rovine di una città antica 3.400 anni. Secondo gli studiosi sembra appartenere a Zhakhiku dell’Impero Mittani. Un’estrema siccità sta colpendo gravemente il Paese mediorientale.

Uno spettacolo davvero singolare quando le rovine sono apparse nel cuore del bacino di Mosul. Gli enti
coinvolti l’Organizzazione per l’archeologia del Kurdistan, l’Università di Friburgo, l’Università di Tubinga e la Direzione delle Antichità e del Patrimonio a Duhok.

Già nel 2018 gli scienziati avevano scoperto uno stupendo palazzo, prima che le acque lo sommergessero nuovamente. Nel 2022 invece gli archeologi sono riusciti a rilevare una fortificazione con torri e alte mura. Un edificio molto grande su più piani destinato alla conservazione merci e anche un complesso industriale.

 

L’enorme edificio di stoccaggio è di particolare importanza perché in esso devono essere state immagazzinate enormi quantità di merci, probabilmente portate da tutta la regione.

Ivana Puljiz, professoressa e coautrice dello studio

 

I risultati degli scavi mostrano che il sito era un importante centro dell’Impero Mittani.

Hasan Qasim, professore

 

Dal ritrovamento è stato ricostruito che la città fu prosperosa fino al 1350 a.C., poi un terremoto distrusse tutto. Gli edifici restanti furono sepolti. Sotto le macerie muri di fango essiccato e un centinaio di tavolette cuneiformi di argilla.

 

È quasi un miracolo che le tavolette cuneiformi fatte di argilla cruda siano sopravvissute per così tanti decenni sott’acqua.

Peter Pfälzner, coautore dello studio

 

Gli scienziati dopo il suo ritrovamento hanno pensato di proteggere le preziose rovine della città con grandi teli di plastica. L’impatto dell’innalzamento dell’acqua è stato ridotto al minimo nei periodi di abbondanza.