Samantha Cristoforetti: quali esperimenti sta facendo sulla ISS?

All’interno della ISS le attività principali sono esperimenti medici e generici di moltissime categorie. Forse non tutti sanno che tutto quello che si realizza all’interno ha un filo diretto con moltissime scoperte che utilizziamo tutti i giorni. Andiamo a scoprire gli esperimenti della missione Minerva dove è coinvolta la nostra Samantha Cristoforetti.

L’astronauta italiana dell’Esa è partita per la seconda volta verso la Stazione Spaziale Internazionale lo scorso 27 aprile con la missione Crew-4, a bordo di un razzo Falcon 9 da Cape Canaveral, in Florida, ricoprendo anche un ruolo di comando per la sezione Occidentale della ISS.Insieme a Samantha Cristoforetti, gli astronauti della Nasa Kjell Lindgren, Bob Hines e Jessica Watkins; l’equipaggio ha raggiunto la Iss per una missione che durerà oltre cinque mesi.

Ma quali sono gli esperimenti principali che verranno effettuati dalla nostra Cristoforetti all’interno della missione Minerva? Andiamo a scoprire prima i più importanti italiani poi faremo un giro anche tra gli altri che effettuerà la nostra astronauta. Fra i compiti affidati a Samantha Cristoforetti, che sarà leader del segmento orbitale americano, ci sono più di trentacinque esperimenti internazionali in microgravità, sei dei quali italiani, focalizzati principalmente su medicina e nutrizione, oltre agli esperimenti già avviati da Luca Parmitano, durante la missione Beyond, a bordo della Stazione spaziale internazionale. Fra gli esperimenti italiani ce ne sono alcuni che mirano ad allungare la permanenza nello Spazio degli astronauti, in modo da porre le basi per missioni umane più durature; condizione necessaria se, per esempio, in un futuro prossimo volessimo andare su Marte.

Gli esperimenti italiani a cura di Samantha Cristoforetti

 

  1. PROMETEO è un nuovo esperimento ASI che ha l’obiettivo di indagare come la protezione antiossidante può ridurre lo stress ossidativo, uno degli effetti più pericolosi del volo spaziale. Lo stress ossidativo colpisce il sistema nervoso centrale e contribuisce a generare diverse patologie gravi anche sulla Terra, come il morbo di Crohn e il Parkinson. PROMETEO mira a rendere possibili missioni umane più durature nello spazio, offrendo al contempo supporto ai pazienti a Terra.
  2. ACOUSTIC DIAGNOSTICS, è uno storico esperimento italiano presente sulla ISS dal 2019, già eseguito da Luca Parmitano, Andrew Morgan e Mathias Maurer. L’obiettivo è la valutazione degli eventuali danni all’apparato uditivo. Gli astronauti sono stati sottoposti a test audiologici prima e dopo la missione. Il test è in grado di fornire una valutazione della funzione uditiva in un ambiente rumoroso, in modo veloce e non invasivo. I risultati permetteranno di evidenziare eventuali danni all’apparato uditivo, anche di lieve entità e di natura transitoria, e avranno ricadute sul benessere degli astronauti in future missioni di lunga durata.
  3. OVOSPACE è il nome dell’esperimento, coordinato da Andrea Fuso dell’Università La Sapienza di Roma e cerca di determinare l’impatto dell’ambiente spaziale sulle cellule dell’apparato riproduttivo femminile. L’esperimento utilizza culture di cellule ovariche bovine che saranno incubate a 37°C per 72 ore in orbita prima di rimandarle a Terra per essere analizzate.
  4. NutrISS è un esperimento scientifico realizzato dall’ASI proposto dal professor Gianni Biolo dell’Università degli Studi di Trieste e già eseguito da Luca Parmitano e Mathias Maurer a bordo della ISS rispettivamente nel 2019/2020 e nel 2021/2022. La sperimentazione ha come obiettivo quello di mantenere una composizione corporea ideale evitando l’aumento del rapporto massa grassa/massa magra dovuto a vari fattori ambientali nello spazio. I risultati dell’esperimento potrebbero essere utili per la gestione clinica dei pazienti malnutriti e/o obesi immobilizzati sulla Terra oltre che per astronauti in future missioni di lunga durata.
  5. EVOO IN SPACE coordinati da Enzo Perri del Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria insieme a Unaprol e Coldiretti studierà l’impatto della microgravità e delle radiazioni sulle caratteristiche fisico-chimiche, sensoriali e nutrizionali dell’olio extravergine d’oliva italiano in quanto alimento ricco di antiossidanti e con proprietà antiinfiammatorie.
  6. LIDAL (acronimo di Light Ion Detector for Altea) è un rivelatore di particelle costruito a partire dal payload ASI ALTEA, del quale ha ampliato e potenziato le caratteristiche, abbinandolo a una coppia di rivelatori basati su scintillatori ed elettronica veloce. Ha come obiettivo studiare e caratterizzare la radiazione cosmica a bordo della ISS. In particolare, LIDAL permette di: misurare protoni e nuclei di Elio; effettuare la misura diretta delle velocità di ciascuno ione, attraverso un sistema di tempo di volo. Questa capacità permette una più efficace identificazione nucleare; investigare anche quelle caratteristiche della radiazione nella ISS necessarie a fornire informazioni sulle probabilità di arrivo di Solar Particle Event particolarmente dannosi. LIDAL è stato portato a bordo della ISS da NG-12 il 2 novembre 2019 ed è stato installato ed acceso per la prima volta da Luca Parmitano il 19 gennaio 2020; da allora opera quasi ininterrottamente, producendo una cospicua mole di dati ogni giorno. I dati di LIDAL, come accadeva per quelli di ALTEA, arrivano in tempo reale nella User Home Base del Dipartimento di Fisica dell’Università di Roma Tor Vergata, dove vengono pre-processati e pre-analizzati.

Tra gli altri esperimenti che possono essere citati che non fanno parte del settore italiano

  • PASTA che si prefigge di studiare il ruolo dei tensioattivi e dei loro effetti sulle proprietà dinamiche delle interfacce (es., reologia interfacciale) nella stabilità e nei processi di destabilizzazione di emulsioni e schiume e nella dinamica delle goccioline dell’emulsione, e misurare parametri fondamentali dei processi di destabilizzazione da inserire nella modellizzazione teorica e numerica dell’aging di emulsioni. La microgravità fornisce l’ambiente ideale per studiare i processi fondamentali che guidano la destabilizzazione di emulsioni, e schiume, quali coalescenza, aggregazione e Ostwald ripening di gocce e bolle, in assenza dei processi di segregazione, attivi sulla terra a causa delle differenze di densità.
  • SUTURE IN SPACE si propone di analizzare il comportamento delle suture e i processi di riparazione dei tessuti in condizioni di microgravità al fine di comprendere meglio il ruolo della gravità e dei fattori meccanici sul comportamento delle suture e sulla guarigione delle ferite; selezionare materiali e tecniche di sutura adatti alle condizioni di microgravità, sviluppando strategie che favoriscano i processi di riparazione in tali condizioni; migliorare le tecniche di sutura (anche a Terra) per prevenire la formazione di cicatrici fibrotiche e cheloidi e promuovere i processi di riparazione nei soggetti più fragili e compromessi.

Ricordiamo che Samantha è leader dell’USOS, con responsabilità delle operazioni all’interno del Segmento Orbitale Americano della Stazione Spaziale Internazionale per l’intera durata della sua missione: questo segmento comprende i moduli e i componenti statunitensi, europei, giapponesi e canadesi della Stazione Spaziale. L’equipaggio dell’Expedition 67, di cui è parte Cristoforetti, rimarrà nello Spazio fino al prossimo settembre e per l’astronauta italiana questa è la seconda missione in orbita terrestre dopo Futura, compiuta tra il 2014 e il 2015.

 

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