Una ricerca effettuata riporta che alcune persone siano semplicemente migliori di altre nell’apprendere la discriminazione delle cose a livello della loro percezione. La formazione e l’esperienza, inoltre, hanno un ruolo importante nel modo in cui l’individuo prende le decisioni in relazione alle informazioni visive. Ma tutti iniziano dallo stesso livello di partenza?
Per rispondere a tale domanda uno studio ha valutato 246 persone, ognuna per 13 ore. Li ha testati su
differenti compiti con sei categorie di oggetti creati da un computer. Le persone dovevano effettuare un
gioco di memoria: riconoscere gli oggetti e abbinarli o giudicarli nel loro aspetto.
I risultati dello studio hanno rilevato come gli oggetti rivelino il fatto che le persone siano diverse sia nelle
loro capacità cognitive che percettive. Con test d’intelligenza e personalità, gli studiosi hanno scoperto che più dell’89% delle differenze tra persone nelle loro prestazioni abbia una spiegazione. Quest’ultima si cela in un’abilità generale.
Tale capacità per il riconoscimento degli oggetti per convenzionalità è stata chiamata “O”. Le persone con
la “O” alta sono le migliori a calcolare statistiche di riepilogo per gruppi di oggetti. Tali persone sono brave a
riconoscere anche gli oggetti al tatto.
La capacità “O” però è distinta. Per esempio gli studenti di Medicina sono intelligenti e con buona
formazione, ma potrebbero non garantire altissime prestazioni in specializzazioni fondate su abilità
percettive. Il caso è diverso quando si dimostra di avere invece talento cognitivo.
C’è anche un altro aspetto da considerare. Alcune persone sprecano tempo e risorse, da investire meglio,
correndo il rischio di sperimentare. Tutto ciò però potrebbe essere inutile visto in relazione a fattori che
non si possono controllare. Per ovviare a questo problema, meglio imparare di più sui talenti legati
all’intelligenza, facendone un utilizzo migliore. Importante è anche porre maggiore attenzione alle capacità
percettive generali.
- Scientists Have Measured a Perceptual Ability Called ‘O’. How Good Is Yours? (sciencealert.com)