Nella giornata di ieri è stato presentato ufficialmente il Nothing Phone (1), primo smartphone della nuova azienda fondata da Carl Pei. Prima del lancio erano emersi diversi rumor sul dispositivo, inoltre l’azienda aveva scelto di svelare in anticipo moltissimi dettagli.
Ciononostante, durante l’evento di presentazione di ieri non sono mancate alcune sorpresa – quasi tutte legate al software dello smartphone.
Come anticipato, il Nothing Phone (1) non è esattamente un flagship-killer, ossia uno smartphone dal prezzo accessibile ma in grado di combattere ad armi pari con i top di gamma. Piuttosto, è un mid-range completo e versatile, equipaggiato con il meglio che si possa chiedere nella fascia di mercato compresa trai 400-500 euro.
Un mid-range senza compromessi
Nothing aveva annunciato di aver dedicato estrema attenzione al design del prodotto. Una promessa che è stata mantenuta: il dispositivo è iper-riconoscibile, grazie ad una scocca trasparente che lascia intravedere molti dei suoi componenti interni. Proprio questa esigenza di voler mostrare le ‘interiora’ dello smartphone ha orientato anche alcune scelte delle specifiche. Ad esempio, l’azienda ha spiegato di aver dovuto chiedere a Qualcomm una versione custom del chip Snapdragon 778G+, in grado di supportare la ricarica ad induzione (anche inversa) a differenza del modello fornito normalmente ad altre aziende. La necessità di creare uno smartphone piacevole alla vista e compatta ha fatto sì che venisse escluso fin da subito il più moderno Snapdragon 8 Gen 1, che avrebbe richiesto l’integrazione di un sistema di dissipazione del calore incompatibile con le scelte di design adottate dalla Nothing.
La scocca posteriore si illumina, grazie ad un sistema da 900 LED che Nothing chiama Glyph. I Led si illuminano in una varietà di configurazioni diverse, che possono venire utilizzate per gestire le notifiche più disparate, ad esempio personalizzando una specifica ‘coreografia’ di luci quando riceviamo una telefonata di un contatto specifico.
Il dispositivo utilizza un display OLED da 6,55 pollici con supporto all’HDR10+ e una frequenza di aggiornamento adattiva di 120Hz. Il comparto fotografico non si distingue particolarmente – né nel bene né nel male -, troviamo un sensore principale da 50MP con apertura ƒ/1.8 affiancato da un ultrawide 50 MP Samsung JN1. “Non abbiamo voluto riempire la scocca di sensori inutili”, ha rivendicato Carl Pei. Niente macro da 2MP, o altre cose stravaganti.
Nothing OS
E poi c’è Nothing OS, l’interfaccia proprietaria sviluppata con l’intenzione di offrire l’esperienza Android “più pura possibile”. Anche in questo caso la parola d’ordine è ‘essenziale’. Niente fronzoli inutili.
A dire il vero, Nothing ha comunque pre-installato alcune ‘sciccherie’ che potrebbero far alzare il sopracciglio ad alcuni consumatori e suscitare meraviglia in altri. Tra le varie cose, troviamo ad esempio un widget in grado di ospitare e mostrare gli NFT collezionati dall’utente. Poi c’è anche l’integrazione nativa con le auto Tesla: alcune funzioni del veicolo si possono gestire comodamente direttamente dal menù delle impostazioni del telefono.
Disponibilità in Italia e prezzi
Il Nothing Phone (1) è già disponibile per il preordine. In Italia lo si può acquistare comodamente su Amazon, anche in bundle con gli auricolari Nothing Ear (1). Inoltre è disponibile sul sito ufficiale dell’azienda, oltre che nei negozi fisici di WindTre. Il telefono sarà ufficialmente in vendita a partire dalle 8:00 del 21 luglio.
I prezzi? 499 euro per la versione da 8GB/128GB (solo in nero); 529 euro per quella da 8GB/256GB e, infine, 579 euro per quella da 12GB/256GB.