Il pinguino della Nuova Zelanda è in pericolo perché è l’unica specie solitaria di pinguino. Si trova, appunto, in Nuova Zelanda e nelle sue isole sub-antartiche. I dati dicono che solo 3.000 individui adulti restano in natura. In Nuova Zelanda, la loro colonia comprendeva solamente 265 coppie riproduttrici risalenti al 2019.
L’unione tra ambientalisti e gruppi di animali selvatici sta tentando di salvare il pinguino dalle continue e
sempre maggiori minacce. Il pinguino dagli occhi gialli è una delle specie più minacciate al mondo. Sono
esemplari rari pressati da predatori (leoni marini, cani, squali) dal cambiamento del clima e dalle malattie.
Tali pinguini sono bravissimi nuotatori riuscendo a compiere tragitti fino a 60 chilometri al largo. Tutto per
cercare le sue prede che consistono in piccoli pesci. Possono immergersi fino a 150 metri di profondità
sotto la superficie. Stanno più vicini a riva durante la riproduzione.
Altre grandi sfide per il pinguino sono il cambiamento climatico. Quest’ultimo ha influenzato la
temperatura del mare alterando la distribuzione del loro cibo. Altro pericolo è l’eccessiva pesca, trovandosi
meno provvisto di pesce, finisce nelle reti da pesca accidentalmente.
I piccoli di pinguino sono molto esposti a malattie come la difterite aviaria. Depone due uova ogni stagione
riproduttiva, ma le cova solo se ha molto cibo a disposizione. Meno del 20% dei loro pulcini sopravvive fino
all’età adulta.
Gli ambientalisti stanno facendo molto per aiutare i pinguini malati e affamati. Nel 1985 è stata creata una
riserva naturale privata per preservarli, nutrirli e farli riprodurre, che prende il nome di Penguin Place. Se
sono gravemente feriti vengono portati al Wildlife Hospital, Dunedin, dove il team specializzato se ne
prende cura.
Penguin Place ha ricevuto sostegno economico dal turismo per la chiusura dovuta alla pandemia di Coronavirus. Ora ha riaperto i battenti offrendo ai turisti tunnel dove possono ammirare i pinguini nel loro habitat senza disturbarli.