Senza grosse sorprese, il CdA di Twitter ha approvato all’unanimità la proposta di acquisizione del 100% della società presentata da Elon Musk. Ora la parola passa agli azionisti, che tra la fine di luglio e l’inizio di agosto dovranno votare a loro volta.
Probabilmente anche gli azionisti daranno luce verde all’accordo senza esitazioni. Banalmente perché la proposta originale di Elon Musk – formalmente mai ritirata o rettificata – prevede un pagamento di 44 miliardi di dollari, con un compenso di 54,20 dollari per azione. La proposta è stata presentata prima del crollo della borsa statunitense, che ha portato con sé i titoli di pressoché ogni azienda tech: oggi le azioni di Twitter vengono scambiate a 38 dollari.
Così se il CdA e gli azionisti hanno ogni interesse a portare a casa l’accordo, lo stesso non si può dire di Elon Musk, che rischia di strapagare un’azienda che oggi vale molto di meno rispetto ad un paio di mesi fa. E infatti: Elon Musk a maggio ha annunciato di voler ‘congelare’ le trattative, usando come pretesto i dati diffusi da Twitter sul numero di account bot e fake presenti sul social. Numeri che, secondo Musk, non sarebbero corretti. Nel frattempo il CdA di Twitter ha anche acconsentito a condividere con il miliardario i dati interni del social network, in modo da consentire una verifica indipendente e quantificare al di là di ogni ragionevole dubbio l’attività effettivamente prodotta dagli account inautentici.
Nella giornata di ieri, intervenendo ad una conferenza organizzata da Bloomberg, Elon Musk ha ribadito di dover risolvere ancora delle questioni prima di poter andare avanti con l’accordo. Il numero dei bot – ha spiegato il miliardario – è solo uno dei tre problemi principali.