Nuovo bagno di sangue per le criptovalute, tutti i grafici sono in profondo rosso. Si parte dai Bitcoin, sotto ai 25mila dollari e al minimo storico degli ultimi 18 mesi. Tradotto: -12% in 24 ore. Ether scivola a 1.222 dollari, – 17%. Nel 2022 ETH ha perso il 67% della sua capitalizzazione di mercato. Poi c’è Solana, che mentre scriviamo questa news viene scambiato a 26,4 euro ed ha perso oltre il 15%.

In tutto questo per gli investitori arriva un’altra pugnalata al petto. Celsius Network, una piattaforma che offre prestiti in criptovalute, ha congelato tutti i prelievi dei suoi clienti, oltre che i trasferimenti diretti da un conto all’altro. “È solo temporaneo, visto le condizioni di mercato estreme”, giura. Ma intanto si tratta di un danno reputazionale irreparabile.

Gli investitori ormai parlano apertamente di un nuovo inverno delle criptovalute. Un periodo di gravi difficoltà, con asset sottoprezzati, che potrebbe durare per diversi mesi, se non per un anno intero. Insomma, qualcosa di simile a quello che è avvenuto dopo lo scoppio della bolla crypto del 2017, quando il valore dei Bitcoin è crollato rapidamente dopo che aveva raggiunto i massimi dell’epoca.

Secondo alcuni insider – scriveva pochi giorni fa Pietro Minto su Il Post -, questo nuovo inverno potrebbe aiutare a fare piazza pulita dei progetti più effimeri, mantenendo in vita, al contrario, le aziende, le tecnologie e le criptovalute che poggiano su fondamenta solide. Il paragone continua con la bolla dotcom dei primi 2000. Ben lunghi dall’uccidere internet, il crollo in borsa gettò nel cestino le aziende fuffa – tra cui il famigerato Pet.com -, spianando la strada ad imperi come Amazon. Succederà la stessa cosa con le criptovalute?

Perché le criptovalute e gli NFT stanno andando così male? Ne parliamo anche qui: