In Russia l’attività di mining di criptovalute consuma più energia dell’intero settore dell’agricoltura. Secondo una stima del governo, il mining peserebbe per circa il 2% dei consumi energetici della Russia. Il che significa che la Russia è uno dei paesi dove il settore crypto consuma più risorse. Lo ha dichiarato Mikhail Mishustin, il premier della Federazione russa.
Il rapporto tra Russia e criptovalute è ambiguo e per il momento sembra che il governo sia più che interessato a chiudere un occhio sul settore, specie considerato quanto siano state preziose le criptovalute dopo l’invasione in Ucraina e le conseguenti sanzioni economiche.
Diverse settimane prima dell’inizio della guerra, la presidente della banca centrale russa aveva raccomandato al Cremlino di regolare (se non addirittura vietare) la detenzione e l’utilizzo di criptovalute. «Sarebbe irresponsabile consentirle l’utilizzo», aveva dichiarato. Il Cremlino non solo non l’ha ascoltata, ma l’ha sbugiardata pubblicamente.
Non possiamo continuare ad ignorare questa situazione, il mining di criptovalute deve essere considerato al pari delle altre attività industriali, è un’industria nel pieno senso della parola
ha dichiarato Mikhail Mishustin. In passato il governo aveva già anticipato la possibilità di regolamentare le criptovalute, aggiungendo che queste probabilmente non sarebbero state vietate.