Un numero preoccupante di persone ha livelli di vitamina D insufficienti, con importanti rischi per la salute. Un team di ricercatori dell’University of Southampton potrebbe aver trovato una soluzione.
I ricercatori hanno creato una nuova pianta di pomodoro geneticamente modificata: ha la stessa quantità di vitamina D3 che normalmente si trova in due uova, oppure in un cucchiaio di tonno sott’olio. A partire dal prossimo mese, i ricercatori proveranno a coltivare la nuova variante di pomodoro OGM all’aperto. “In caso di successo, ci troveremmo davanti ad un’importante nuova fonte di vitamine D”, scrive il The Guardian.
Nel Regno Unito è un problema sentito. Si stima che il 13% e il 19% della popolazione britannica abbia bassi livelli di vitamina D, con tutto ciò che questo comporta: stato di affaticamento, dolori muscolari, metabolismo meno efficace e, più in generale, maggiore propensione ad ammalarsi.
Il meteo del Regno Unito non è d’aiuto. Il principale metodo per produrre vitamina D rimane l’esposizione al sole, che tuttavia è una possibilità che viene preclusa agli inglesi per la maggior parte dell’anno. Così è fondamentale trovare altri fonti, scegliendo una dieta bilanciata che includa, tra le altre cose, pesci grassi /oleosi, carne rossa e funghi. Per i vegani è ancora più impegnativo.
Da qui la scelta di puntare sui pomodori, che sono largamente disponibili, tendenzialmente poco costosi e pertanto non mancano mai nelle tavole degli inglesi.
La variante di pomodoro è stata creata grazie ad una tecnica chiamata Crispr-Cas9, che ha permesso di modificare un gene già presente in natura nella pianta, favorendo l’aumento dei livelli di vitamina D3.