Con l’arrivo di The Northman al cinema il regista Robert Eggers ha provato ad allontanarsi di un poco dal suo filone preferito, ovvero l’horror, che con The Witch e The Lighthouse lo ha lanciato tra i filmmaker di maggior talento e presenza autoriale nel panorama americano, e non solo. In questo approfondimento vogliamo analizzare il cinema di Robert Eggers, da The Witch a The Northman, passando per i primi cortometraggi, sottolineando gli elementi che hanno reso questo filmmaker come uno tra i più talentuosi autori del cinema contemporaneo.
Robert Eggers e la “visione” come base dei suoi cortometraggi
Se si dovesse utilizzare un personaggio degli Avengers da associare a Robert Eggers verrebbe facile scegliere Visione, e questo perché, al di là dei poteri del supereroe, la stessa parola incarna il cinema ed il modo di lavorare dietro la macchina da presa del geniale regista americano. Da grande appassionato del cinema muto Robert Eggers lavora molto sull’immagine, a tal punto che guardano i suoi film senza dialoghi la maggior parte della resa narrativa e del senso della storia si potrebbe benissimo mantenere intatta. Robert Eggers, nonostante sia un regista non ancora quarantenne, è fortemente legato ad un modo di fare cinema antico, così antico che in questi tempi in cui a farla da padrone è la dinamicità dei cinecomics, l’idea di realizzare film capaci di dare una forte attenzione all’immagine fissa ed alla suggestione sembra quasi avanguardia. Ma Robert Eggers ha sempre avuto questa cifra stilistica, fin dal suo esordio con il cortometraggio del 2006 su Hansel e Gretel.
Proprio questo lavoro ha messo in evidenza le basi di Eggers, considerando che si tratta di un filmato in bianco e nero in cui vengono utilizzate le didascalie per raccontare la storia e per mandare avanti i dialoghi. La resa narrativa del cortometraggio è perfetta, ed il bianco e nero è capace di creare ancora più suggestione, valorizzando ulteriormente la fotografia. Non stiamo parlando già di una qualità di regia perfetta, ma le basi per farsi notare Robert Eggers le mise tutte già in quel corto (che è facilmente rintracciabile su YouTube).
A distanza di due anni Eggers fece il suo secondo cortometraggio, The Tell-Tale Heart, ispirato al racconto di Edgar Allan Poe, ed in cui la regia del filmmaker americano arriva a definirsi in maniera decisa.
Eggers riesce a donare un’intensità ed una cura tale alle singole inquadrature da non far pesare il ritmo lento e le tante attese.
Sì, perché il cinema di Robert Eggers è fatto di molte attese, di momenti preparatori per un climax che va a crescere sempre di più, l’intensità emotiva e della narrazione sale, ed Eggers è bravo a portare lo spettatore ad essere attratto da questo flusso sinuoso, che va sempre più a crescere, fino a culminare in una visione, inaspettata ed allo stesso tempo in grado di ripagare l’attesa. Il cinema blockbuster si concentra quasi sempre sulla dinamicità, mentre quello di Robert Eggers si basa sull’attesa, e su una visione in grado di turbare, a volte sconvolgere, e comunque appagare, capace di arrivare all’essenza del cinema: mostrare un qualcosa di lontano dalla realtà ed allo stesso tempo così insito in un angolo mentale ed emotivo dello spettatore.
L’ultimo cortometraggio di Robert Eggers, intitolato Brothers, è uscito nello stesso hanno di The Witch, il 2015, ed è proprio preparatorio al primo lungometraggio del filmmaker, considerando che sono presenti sia i fratelli che la foresta, due elementi alla base del film con Anya Taylor-Joy.
Un cinema di visioni e di climax emotivi
E proprio prendendo in analisi The Witch troviamo la base di tutti i film di Robert Eggers, che sarà ancora più tangibile e riconoscibile proprio nei lungometraggio del filmmaker.
Le visioni diventano il nodo centrale delle storie, la risoluzione delle trame, il punto di svolta dei film stessi.
La stregoneria e le presenze sinistre all’interno della foresta in The Witch trovano il proprio culmine in un finale sorprendente e suggestivo a livello visivo e tematico. Il climax di Robert Eggers trova il suo apice in un film fatto di attese e di eventi capaci di turbare la tranquillità della famiglia protagonista, in un crescendo emotivo di dramma, in cui la visione dell’elemento orrorifico continua a mancare, per mostrarsi in un finale sorprendente e che diventa un apice emotivo e visionario. Gli stessi elementi si possono riscontrare in The Lighthouse, film che però non riesce a toccare gli stessi livelli emotivi e visionari di The Witch, ma che lavora sulla stessa struttura narrativa e sugli stessi elementi. I due guardiani del faro, interpretati da Willem Dafoe e da Robert Pattinson, si ritrovano rinchiusi in un luogo isolato e che alimenta le suggestioni.
L’elemento horror che prende spunto dalle storie di Lovecraft, e che sarà alla base della visione di The Lighthouse, si mostra soprattutto con il personaggio interpretato da Robert Pattinson, rivelandosi a più riprese, e togliendo quell’effetto sorpresa finale presente in The Witch. In questo film il climax è meno intenso, la visione è spezzettata, ma la suggestione c’è comunque.
The Northman rappresenta un allontanamento dall’horror che l’ha fatta da padrone in tutti i film e cortometraggi di Robert Eggers, ma, sotto un certo punto di vista, le visioni sono ancora più importanti e centrali in questo lungometraggio. Il protagonista Amleth è guidato dalle visioni che lo porteranno a cercare la vendetta nei confronti dell’assassino del padre, e che rappresenteranno il compimento del suo destino. Nella parte iniziale del film è presente anche una scena rituale in cui il giovane Amleth ed il re padre, interpretato da Ethan Hawke, partecipano ad un rito d’iniziazione che è onirico e visionario al tempo stesso. Possiamo quindi dire che The Northman è il film di Robert Eggers in cui la visione viene messa al centro dagli stessi protagonisti, diventando un elemento narrativo molto importante.
Eggers sta già lavorando alla sua prossima “visione”, che dovrebbe essere l’adattamento di Nosferatu, un film in cui il regista americano potrà sfogare in pieno tutta la sua passione per il cinema muto. Purtroppo i problemi di produzione che stanno accompagnando la realizzazione del film potrebbero cancellare il progetto. Ovviamente ci auguriamo che tutto ciò non succeda.
Chiudiamo questa analisi del cinema di Robert Eggers, che va da The Witch fino a The Northman, invitando a recuperare i lungometraggi ed i corti dell’autore. The Witch è disponibile in streaming su Prime Video, mentre The Lighthouse si può acquistare in digitale.
The Northman, invece, è disponibile nelle sale cinematografiche dal 21 aprile.
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