L’Earth Day è un’occasione importante che ci ricorda come il Pianeta, per colpa nostra purtroppo, sia diventato particolarmente fragile e cosa possiamo fare per invertire la rotta. Un giorno per riflettere e ricordare che non abbiamo più tempo.
L’uomo appartiene alla terra. La terra non appartiene all’uomo.
Toro Seduto
Non si sa se questo pensiero sia stato effettivamente detto dal grande capo Lakota Sioux. Resta il fatto che il concetto è condivisibile all’infinito e ovviamente non possiamo che esserne d’accordo. Purtroppo il 22 aprile di ogni anno ci ritroviamo a riflettere e a vedere immagini sempre più deprimenti ricordandoci che l’anno futuro dovrà essere migliore, con meno inquinamento, ma poi ci ritroviamo a snocciolare numero non positivi. L’obiettivo di questa giornata, celebrata ogni anno dalle Nazioni Unite, è stato difatti fin da subito quello di sottolineare la necessità crescente di conservare le risorse naturali della Terra e solo nel tempo questa è diventata poi anche l’occasione di fare educazione e informazione sulle tematiche ambientali.
L’Earth Day è stata celebrata per la prima volta nel 1970 (quest’anno siamo giunti dunque alla 52° edizione). Il giorno prescelto è appunto il 22 aprile, un mese e due giorni dopo l’equinozio di primavera.
Già nei primi anni della Giornata della Terra si parlava di “una questione di sopravvivenza“, possiamo solo immaginare dopo cinquantun anni quanto la situazione sia peggiorata con ancora tantissimo da fare per salvare il Pianeta e noi stessi. La Giornata della Terra nasce negli Usa sulla scia di una crescente coscienza ambientalista.
Nel 1970 la prima edizione con la mobilitazione di venti milioni di americani per chiedere maggiore protezione per il Pianeta.
Nel 1990 la Giornata della Terra è diventata globale, mobilitando duecento milioni di persone in centoquarantuno paesi e portando le questioni ambientali sulla scena mondiale. Grazie a questo, si è dato un enorme impulso agli sforzi di riciclaggio in tutto il mondo e si è spianata la strada al Summit della Terra delle Nazioni Unite del 1992 a Rio de Janeiro. Invest In Our Planet (Investire nel nostro Pianeta) è il tema del 2022 annunciato dagli organizzatori.
Per sensibilizzare questa giornata anche Google ha applicato uno speciale doodle con il Kilimangiaro che diventa protagonista. Nell’immagine, infatti, si può notare in modo molto evidente il calo dell’estensione del ghiacciaio africano negli ultimi 34 anni, tra dicembre 1986 (l’immagine a sinistra) e dicembre 2000. Il doodle è dedicato alla sensibilizzazione pubblica sul tema dei cambiamenti climatici ed è arricchito da 4 gif che mostrano il ritiro del ghiacciaio del Kilimangiaro, appunto, ma anche quello del ghiacciaio di Sermersooq in Groenlandia, i cambiamenti della barriera corallina di Lizard Island in Australia e la distruzione della Harz Forests di Elend in Germania distrutta dagli insetti arrivati per l’aumento delle temperature e la siccità.
Perchè è importante ricordare La Giornata della Terra?
Una giornata sicuramente non può bastare per rimettere in sesto il nostro Pianeta, ma è comunque sempre un buon inizio, soprattutto se ogni anno si riesce a sensibilizzare nuove persone sull’importanza di invertire la rotta, adottando un cambiamento che in primis deve partire dalle nostre vite quotidiane, attraverso delle piccole scelte che lo sono solo apparentemente, ma che in realtà possono fare la differenza.
Gli ultimi cinque anni sono stati i più caldi della storia e anche il decennio 2010-2019, è stato il più caldo da quando esistono registrazioni attendibili e regolari della temperatura. Dagli anni Ottanta, ogni decennio successivo è stato più caldo di tutti i precedenti tornando indietro fino al 1850.
Le misurazione strumentali, la frequenza e la violenza di eventi climatici che stiamo osservando, i cambiamenti nei comportamenti, nelle abitudini migratorie e riproduttive di molte specie animali e vegetali lasciano poco spazio a interpretazioni: la crisi climatica è ormai un dato di fatto. La comunità scientifica è ormai unanime nell’indicare le attività umane quali responsabili della crisi climatica, in particolare a causa dell’aumento dei gas serra immessi nell’atmosfera.
La concentrazione di gas serra nell’atmosfera ha raggiunto livelli record: l’anidride carbonica è aumentata del 147%, il metano del 259% e il protossido di azoto del 123% rispetto ai livelli preindustriali.
Cosa possiamo fare se non ricordare questi tremendi numeri, divulgare in qualche modo la realtà che purtroppo è sempre più difficile da vivere per smuovere la politica e i grandi pensatori. Ormai è sotto gli occhi di tutti che questi cambiamenti renderanno sempre più frequenti fenomeni di inondazioni, siccità, dissesto idrogeologico, diffusione di malattie, crisi dei sistemi agricoli, crisi idrica e estinzione di specie.
Aumenta in Italia la percentuale di offerte green per luce e gas
In Italia oltre 9 offerte di energia elettrica su 10 sono “green”, in aumento rispetto all’80% del 2021. Ancora più evidente il balzo delle offerte green per quanto riguarda il gas, che salgono a quota 33%, mentre fino ad un anno fa erano appena il 13%. Migliora anche l’impegno ambientale dei trader: i fornitori “green”, ovvero quelli che hanno almeno l’80% di offerte verdi nel loro portafoglio, raggiungono l’80%, contro il 73% del 2021.
È quanto emerge dallo studio annuale sulle offerte green, giunto alla terza edizione, condotto – in occasione della Giornata Mondiale della Terra – da Selectra (selectra.net), l’azienda che mette a confronto le tariffe di luce, gas e internet. Le offerte verdi per la luce, emerge dall’analisi di Selectra, oggi rappresentano il 92% del totale, in aumento rispetto all’80% registrato nel 2021: in particolare, l’82,5% ha il rispetto dell’ambiente incluso nel prezzo e il 9,5% opzionale. Di fronte ad una generale e notevole riduzione del parco offerte, i fornitori hanno dunque preferito tenere quelle green.
Guardando ai fornitori infatti, si nota che tutti hanno almeno un’offerta verde nel loro portafoglio, con una origine da fonti rinnovabili o con la compensazione delle emissioni CO2 tramite crediti verdi.
Il 96% propone almeno un 50% di offerte verdi, mentre la percentuale di chi ha almeno l’80% di offerte di questo tipo nel proprio portafoglio è salita dal73% nel 2021 all’80% nel 2022. Per quanto riguarda i costi, chi opta per un’offerta green paga l’energia a livelli ben superiori agli anni precedenti, a causa della crisi che coinvolge tutto il settore energetico, ma c’è una buona notizia: si risparmia mediamente il 2% sul prezzo materia prima rispetto a chi sceglie un’offerta non green. Il risparmio in questo momento è tuttavia meno evidente rispetto al 2021, quando sfiorava il 12%.
Ci sono interessanti novità anche per quanto riguarda le offerte green per il gas. Nonostante il gas naturale, o gas metano, per natura sia un combustibile fossile, esistono alcune alternative che aiutano a rendere più sostenibili anche le forniture di gas. Andiamole ad analizzare.
Nel 2022 le offerte “verdi” che possono prevedere, ad esempio, la compensazione delle emissioni CO2 tramite crediti verdi generati da progetti a impatto positivo sull’ambiente, la messa a dimora di alberi attraverso piattaforme dedicate, o ancora la presenza di gas proveniente da fonti rinnovabili, rappresentano il 33% del totale, mentre lo scorso anno erano solo il 13%. Il 33% delle offerte green è composto da un 18,5% di offerte con la sostenibilità inclusa nel prezzo e da un 14,5% dove è opzionale. In netto aumento anche la percentuale dei trader “green” con oltre l’80% di offerte verdi, che passano dall’8 al 32%, e quelli che propongono ai clienti almeno un’offerta verde aumentano dal 27% al 44%. Rimane invece invariata rispetto all’anno scorso la situazione con le proposte commerciali di biometano che permette di produrre energia a partire dai rifiuti organici: ad oggi, sono proposte solo da un solo fornitore tra quelli monitorati.
La scelta green per il gas risulta inoltre più conveniente: a differenza del 2021, quando scegliere un’offerta green non rappresentava un risparmio in bolletta, quest’anno optare per la sostenibilità porta ad un risparmio sulla componente Cmem (ossia il prezzo del gas) pari all’11% rispetto ad un’offerta non green.
Non possiamo più dire ci penseremo domani, dobbiamo invertire la rotta.
- Giornata della Terra: cos’è, storia e perchè è importante (greenme.it)
- Cambiamenti climatici (wwf.it)