Coinbase nei guai dopo uno sfacciato caso di insider trading

Nella bolla di appassionati e investitori nel campo delle criptovalute si sta parlando molto di un presunto caso di insider trading. C’entra Coinbase, che assieme a Binance è uno dei più grandi e importanti exchange di criptovalute al mondo.

La storia è questa: qualcuno ha puntato un’enorme quantità di soldi su alcune criptovalute semi-sconosciute, solamente poche ore prima che Coinbase annunciasse di averle inserite nella lista di asset acquistabili attraverso la sua piattaforma. Una coincidenza troppo sfacciata per poter parlare di fortuna senza cadere nel ridicolo.

Ciclicamente Coinbase inserisce nel suo listino molte criptovalute minori. Progetti spesso ancora sconosciuti al grande pubblico, ma sufficientemente maturi e affidabili da poter essere scambiati assieme a token e criptovalute di lungo corso.

Ogni volta che Coinbase annuncia l’imminente inserimento di una nuova criptovaluta nell’enorme catalogo di asset acquistabili e scambiabili attraverso il suo exchange, quella criptovaluta acquista immediatamente l’interesse degli investitori, aumentando estremamente il suo valore. Sapere in anticipo quali criptovalute minori verranno scambiate in futuro su Coinbase offre, pertanto, un enorme vantaggio su tutti gli altri investitori. Nel mondo delle azioni utilizzare informazioni privilegiate e non note al pubblico per trarne un guadagno è illegale e chi lo fa rischia, a seconda dell’ordinamento, oltre a multe salate anche il carcere.

Ma le criptovalute non sono soggette alle stesse regole della finanza tradizionale, tant’è che praticamente nessun paese persegue i casi di insider trading legati alle alt-coin o ad altri asset crypto. Per ora.

Il furbetto ha guadagnato una fortuna. Insider trading o hacking?

L’operazione sospetta è stata notata e denunciata da Jordan Fish, un divulgatore e podcaster attivo nel mondo delle criptovalute. Banalmente è stato possibile risalire all’acquisto anomalo grazie al fatto che tutte le transazioni delle principali blockchain sono pubbliche e visibili a chiunque.

Non conosciamo l’identità del furbetto: questo perché in genere i wallet crypto non sono associata ad un’identità reale – nome e cognome – ma sono indicati esclusivamente da una sequenza alfanumerica. Insomma, risalire a chi si nasconde dietro ad uno specifico wallet è molto complicato e se chi ha creato il wallet non commette errori, talvolta può addirittura essere impossibile.

Coinbase non ha ancora commentato ufficialmente l’episodio. Non sappiamo se il trader abbia avuto accesso alle informazioni privilegiate grazie alla connivenza di un dipendente in malafede. Esiste in realtà una seconda ipotesi altrettanto plausibile: l’investitore potrebbe aver ottenuto le informazioni in anteprima hackerando le email di qualche dipendente della piattaforma. In assenza di una ricostruzione ufficiale da parte della piattaforma interessata, entrambe le teorie vanno prese per quello che sono: delle semplici ipotesi.

Sappiamo esclusivamente che la persona dietro l’operazione ha scommesso 400.000 dollari sulle criptovalute solamente poche ore – e in alcuni casi pochi minuti – prima che Coinbase ne annunciasse l’imminente listing.

L’operazione ha fruttato un’enormità di soldi: uno dei token in questione, Decrypt, ha guadagnato il 42% subito dopo l’annuncio di Coinbase. Gli altri asset hanno registrato un incremento di valore analogo.

In assenza di leggi che regolamentino le criptovalute e i token crypto e nonostante la palese malafede dell’operazione, né l’investitore né Coinbase rischiano conseguenze legali. Anche per questo motivo la notizia ha suscitato l’ira degli appassionati. «È un palese caso di corruzione e insider trading, eppure la SEC non farà un c***o», si legge in uno dei tanti commenti alla vicenda pubblicati su Reddit.

Coinbase non ha risposto alle richieste di delucidazioni della rivista Gizmodo. Non è comunque il primo eclatante caso di insider trading nel monod delle crypto. Era successo anche con gli NFT: Nate Chastain, all’epoca dirigente del più importante marketplace dedicato ai crypto collezionabili, OpenSea, era stato beccato ad investire su alcune collezioni di NFT prima che venissero inserite nella homepage del sito. Dopo l’incidente la piattaforma era stata costretta ad aggiornare le sue policy, proibendo ai suoi dipendenti di investire negli NFT prima che vengano pubblicizzati sul sito.

Criptovalute: nel terzo trimestre diminuzione del 32% nel portafoglio degli italiani
Criptovalute: nel terzo trimestre diminuzione del 32% nel portafoglio degli italiani
Bitcoin supera i 40.000 dollari: la criptovaluta torna in auge
Bitcoin supera i 40.000 dollari: la criptovaluta torna in auge
Mixin, maxi-furto di criptovalute: "abbiamo perso 200 milioni di dollari"
Mixin, maxi-furto di criptovalute: "abbiamo perso 200 milioni di dollari"
El Salvador e i Bitcoin: esperimento fallito miseramente?
El Salvador e i Bitcoin: esperimento fallito miseramente?
La dura vita in carcere di Sam Bankman-Fried: "mangia solo pane e acqua, i farmaci stanno finendo"
La dura vita in carcere di Sam Bankman-Fried: "mangia solo pane e acqua, i farmaci stanno finendo"
Toronto Cash, nei guai i fondatori: "hanno aiutato i nordcoreani a riciclare 1 miliardo di dollari"
Toronto Cash, nei guai i fondatori: "hanno aiutato i nordcoreani a riciclare 1 miliardo di dollari"
Il Bitcoin ha toccato il valore massimo degli ultimi 13 mesi
Il Bitcoin ha toccato il valore massimo degli ultimi 13 mesi