Marvel Studios: secondo Joe Russo “Non c’è un vero piano d’azione”

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Dietro il successo ormai ben più lungo di un decennio dei film del Marvel Cinematic Universe dei Marvel Studios c’è sicuramente una produzione accurata, che ha permesso di ricollegare le fila di quelli che sono ad oggi ventisette pellicole, con molte altre ancora a venire e numerose serie tv da inserire nel contesto. Non sarebbe stato possibile senza una programmaticità accurata, che la concorrenza non è riuscita, spesso, a portare avanti: Joe Russo, in una nuova intervista, spiega questo processo, rivelando tuttavia che, in pratica, il “masterplan” che molti credano Kevin Feige porti avanti in realtà non esiste ed è tutto frutto di intuizioni ben congegnate e messe in pratica.

Esiste difatti il “mito” secondo cui Kevin Feige e il suo staff, con anni e lustri di anticipo, sa già ogni direzione che prenderà il MCU, così da preparare le produzioni in anticipo ai vari crossover etc.

In realtà il modo in cui lavora Marvel è che… sono sicuro qualcuno prima o poi lo spiegherà nel dettaglio, ma ad ogni modo… parte del genio di Kevin Feige è che non c’è davvero un piano. C’è un’idea, ma non puoi avere un piano [a così lungo raggio, ndr] se poi il film floppa.

La spiegazione di Russo, molto discorsiva, riflette sul fatto che ci sono dei paletti in cui muoversi e (possiamo immaginare) ci sono delle idee iniziali all’interno della Fase di riferimento, ma poi spesso le idee si sviluppano a partire da quello che effettivamente si ha in mano. Ad esempio, il motivo dell’astio di Tony Stark nei confronti di Steve Rogers. Russo definisce questa pratica “retrofitting” ovvero adattare situazioni già viste per aprire nuovi scenari.

Di volta in volta si prende il nuovo film di riferimento, il plot principale e poi lo si arricchisce di elementi creati in connessione con i precedenti film, per renderlo più intrigante per i fan. Puntualmente, dagli artwork dei film vediamo che spesso sono presenti elementi o possibilità poi non inserite o esplorate, o semplicemente sostituite. Possiamo pensare a Doctor Strange nel Multiverso della Follia, ad esempio, e a come i suoi eventi non potessero essere pensati già anche solo cinque anni fa, quando non c’era idea di come si sarebbero sviluppati il terzo film dello Spider-Man di Tom Holland e WandaVision.

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