Guerra in Ucraina, Google minaccia di demonetizzare i siti ‘irresponsabili’
Per la guerra in Ucraina, Google ha scelto di utilizzare il pugno di ferro. Stop alla monetizzazione dei siti che pubblicano notizie false sugli eventi tragici.

Per la guerra in Ucraina, Google ha scelto di utilizzare il pugno di ferro — come aveva fatto con il Covid-19. La divisione Advertising ha pubblicato un nuovo vademecum, invitando i siti che utilizzano la piattaforma AdSense alla massima responsabilità.
Google non tollererà più il negazionismo, ed invita i siti d’informazione e i blog alla massima obiettività. Da qui la minaccia di chiudere i rubinetti a tutti quei siti impegnati a gettare discredito o creare dubbi infondati sulla veridicità di alcuni eventi tragici. Google ha annunciato di aver già applicato diverse misure disciplinari nei confronti di siti che avevano incitato alla violenza oppure avevano pubblicato notizie false sul conflitto.
Alcuni dei contenuti contro le linee guida di Google:
- Attribuire alle vittime del conflitto la responsabilità della violenza subita
- Insinuare senza fondamento che l’Ucraina stia commettendo dei genocidi
- Insinuare che il Governo dell’Ucraina stia conducendo operazioni false flag contro la sua stessa popolazione
Google ovviamente non può e non intende censurare gli articoli che violino queste policy. L’azienda si limiterà a sospenderne la monetizzazione. Google, nel vademecum firmato dal team di Google AdManager, l’azienda ribadisce di riservarsi il diritto di demonetizzare un sito anche per altre ragioni.
Le stesse policy verranno applicate anche su YouTube, dove i content creator possono monetizzare i loro video sempre grazie alla pubblicità.


