Le pubbliche amministrazioni italiane non potranno più utilizzare gli antivirus di Kaspersky. La misura fa parte del Decreto Ucraina ed è stata presa in ragione della nazionalità russa dell’azienda che produce il software.

Gli uffici pubblici riceveranno in questi giorni i fondi necessari per acquistare, laddove necessario, la licenza di uno degli antivirus concorrenti sviluppati fuori dalla Russia. Intervenuto recentemente davanti al Parlamento, il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Franco Gabrielli, aveva anticipato che il governo intendeva diminuire l’utilizzo di Kaspersky e di altre piattaforme russe all’interno della Pubblica Amministrazione.

C’è un presupposto, che è l’autonomia tecnologica del nostro Paese. Una delle missioni fondamentali dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale è l’autonomia tecnologica. Se non raggiungiamo l’autonomia tecnologica, il tema della dipendenza — oggi dai russi, domani dai cinesi, dopo domani da qualche altro Paese che può creare problemi alla nostra sicurezza — sarà sempre un tema attuale

aveva detto.

Ma Kaspersky non ci sta e con un comunicato ha ribadito la sua piena autonomia rispetto al Governo della Russia. «Siamo un’azienda privata, non abbiamo alcun legame con il governo», si legge in un comunicato inviato alla stampa in queste ore.

Nel frattempo anche il Garante ha aperto un’istruttoria contro Kaspersky, proprio con l’obiettivo di verificare trattamento dei dati personali dei clienti italiani effettuato dalla società russa.