LimeWire sta tornando. Più o meno. Il brand una volta dietro ad uno dei client peer-to-peer più utilizzati al mondo torna, infatti, in una veste completamente inedita: diventerà un marketplace per NFT. Tradotto: uno store dove vendere i collezionabili digitali emessi usando la Blockchain, come le scimmie annoiate che costano come un appartamento a Milano o le racchette antropomorfe di Montemagno.

Il ritorno di LimeWire è previsto per il mese di maggio. LimeWire, si legge nel comunicato, vuole diventare un marketplace per i collezionabili e l’arte digitale immediato, e quindi fruibile anche da un pubblico mainstream e non specializzato. «Diventerà un posto dove gli artisti e i fan possono creare e vendere oggetti digitali».

LimeWire vuole puntare su un debutto in grande stile, e infatti sembra che collaborerà con alcuni artisti e musicisti di fama internazionale.

Gli utenti potranno acquistare gli NFT utilizzando i metodi di pagamento tradizionali. Non solo criptovalute, dunque, ma anche carte di credito, grazie ad una partnership con la piattaforma Wyre – che già offre lo stesso servizio su OpenSea, il più grande marketplace per gli NFT.

Oggi il mercato degli NFT è dominato da OpenSea, per quel che riguarda l’ecosistema di Ethereum, e MagicEden per il mercato, più di nicchia, degli NFT emessi utilizzando la blockchain di Solana. Nel tempo sono emerse comunque diverse alternative.

La risurrezione di LimeWire è un’iniziativa di Julian e Paul Zehetmayr, i due co-CEO dell’omonima azienda.