La Russia sta valutando di rendere legale la pirateria dei prodotto e servizi – e in particolare dei software – prodotti dalle aziende occidentali che in queste ore hanno deciso di non fornire più i loro servizi all’interno del paese. La proposta – contenuta in un memorandum del ministero dell’Economia – è sul tavolo del governo, ma per il momento non è ancora stata approvata.

La proposta è contenuta in un documento dall’eloquente titolo ‘Piano per le azioni prioritarie da adottare per assicurare lo sviluppo dell’economia russa sotto condizione di sanzioni esterne’. All’articolo 6.7.3 si legge che il governo potrebbe non avere altra scelta se non quella di eliminare ogni sanzione civile e penale contro la pirateria dei software delle aziende con sede nei paesi che hanno deciso di adottare le sanzioni contro la Russia.

Nello stesso paragrafo si propone anche di depenalizzare l’importazione dei prodotti tech da altri paesi in assenza del permesso dei legittimi proprietari della licenza.

All’articolo 6.7.1 si suggerisce poi che lo stesso governo russo potrebbe brevettare tecnologie – dal design industriale, ai programmi per computer fino ad arrivare ai circuiti integrati – ignorando il copyright delle aziende straniere.

Ma per gli utenti finali potrebbe cambiare poco o nulla: basti pensare che l’industria si è ormai quasi interamente spostata su un modello ‘As-a-service’. Tradotto: non si acquista più una tantum la licenza per utilizzare un prodotto (come il pacchetto Microsoft Office), ma è necessario pagare di mese in mese un abbonamento e disporre di una connessione ad internet.