Da quando 20th Century Fox è effettivamente passata a Disney, divenendo 20th Century Studios, sono occorsi tantissimi, importanti scossoni nel mercato cinematografico, che ne hanno in parte cambiato gli equilibri: ecco che, dopo la pandemia e l’accresciuta importanza dello streaming, la compagnia si ritrova a fare i conti col futuro e a rivelare alcuni piani per quello più prossimo.

Steve Asbell, dopo un’esperienza ventennale nella compagnia e due anni da Presidente, spiega come sarà il futuro di 20th Century Studios.
Basilarmente, la produzione dello studio sarà quella tradizionale, a livello di generi: cambierà lo sfruttamento a livello di mercato, con solo un paio di titoli maggiori l’anno che arriveranno in sala e una decina di produzioni destinate, invece, allo streaming (tramite Hulu e Disney+).

Su alcuni titoli c’è l’intenzione di puntare fortemente. A partire da Avatar, il cui secondo capitolo arriverà a fine anno: confermato. Avremo, poi, nuovi film nell’ambito di Free Guy, la commedia d’azione con Ryan Reynolds molto apprezzata lo scorso anno. Arriva poi l’affermazione di non volersi fermare a due, con le avventure di Poirot, con una terza sceneggiatura già pronta dopo Assassinio sull’Orient Express e Assassinio sul Nilo.
Anche altri franchise molto classici del catalogo Fox torneranno: avremo un nuovo Il pianeta delle scimmie, ad esempio, così come Predator è già in lavorazione da tempo.
Quel che cambierà sarà il focus di distribuzione, dato che il grosso di questi titoli servirà a potenziale per prima cosa il parco titoli esclusivo di Hulu (e Disney+, di riflesso).

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