Dallo scorso sabato 25 febbraio, il Governo dell’Ucraina ha iniziato ad accettare donazioni in criptovalute. È possibile donare in Bitcoin, Ether e USDT (una stable-coin ancorata al valore del dollaro). I fondi vengono utilizzati per finanziare gli sforzi di resistenza dell’esercito ucraino e gli interventi di soccorso della protezione civile.
Stand with the people of Ukraine. Now accepting cryptocurrency donations. Bitcoin, Ethereum and USDT.
BTC – 357a3So9CbsNfBBgFYACGvxxS6tMaDoa1P
ETH and USDT (ERC-20) – 0x165CD37b4C644C2921454429E7F9358d18A45e14
— Ukraine / Україна (@Ukraine) February 26, 2022
L’apertura delle donazioni in crypto è stata pubblicizzata con un post pubblicato dalla pagina Twitter ufficiale del governo dell’Ucraina. Il post è rapidamente rimbalzato all’interno delle principali community di appassionati di criptovalute, che hanno scelto di rispondere in massa all’appello dell’Ucraina.
In poco tempo, il Governo dell’Ucraina ha raccolto oltre 9 milioni di euro in criptovalute.
Il rush a finanziare il governo ucraino ha prodotto anche delle inaspettate conseguenze sul mercato. Ad esempio la stable-coin Thether, che dovrebbe sempre riflettere con un rapporto 1:1 il prezzo del dollaro, è cresciuta di valore fino a toccare 1,10 dollari.
La popolazione Ucraina, scrive il magazine The Verge, è sempre stata molto aperta alle criptovalute, e questo per un insieme di ragioni. «In Ucraina è normale avere pile di dollari in contanti», ha spiegato Illia Polosukhin, di nazionalità ucraina e fondatrice di NEAR Protocol. «La gente non si fida della valuta locale (la Grivnia ndr) e, oltre a ciò, non si fida nemmeno delle banche».
Il legislatore ucraino ha ufficialmente riconosciuto e regolamentato i Bitcoin con una legge approvata lo scorso anno. Il paese si posiziona quarto nel Global Crypto Adoption Index, un ranking che tiene traccia della percentuale di popolazione dei paesi che detiene criptovalute.
Guerra in Ucraina, le ultime dal fronte tech:
- Le grandi aziende tech hanno interrotto i loro servizi in Russia. Google, Facebook e Twitter hanno depotenziato gli strumenti di propaganda del Cremlino. Pornhub ha oscurato il suo sito in Russia e perfino Onlyfans ha fatto la sua parte.
- Elon Musk ha risposto ad un appello del Governo dell’Ucraina, attivando la rete di internet satellitare Starlink nel paese. Prima dello scoppio del conflitto il servizio non era disponibile nel paese.
- Anonymous ha dichiarato guerra alla Russia. Nelle ultime ore ha interrotto i servizi di alcuni importanti siti della Russia. Si tratta perlopiù di azioni simboliche.