Dallo scorso sabato 25 febbraio, il Governo dell’Ucraina ha iniziato ad accettare donazioni in criptovalute. È possibile donare in Bitcoin, Ether e USDT (una stable-coin ancorata al valore del dollaro). I fondi vengono utilizzati per finanziare gli sforzi di resistenza dell’esercito ucraino e gli interventi di soccorso della protezione civile.

L’apertura delle donazioni in crypto è stata pubblicizzata con un post pubblicato dalla pagina Twitter ufficiale del governo dell’Ucraina. Il post è rapidamente rimbalzato all’interno delle principali community di appassionati di criptovalute, che hanno scelto di rispondere in massa all’appello dell’Ucraina.

In poco tempo, il Governo dell’Ucraina ha raccolto oltre 9 milioni di euro in criptovalute.

Il rush a finanziare il governo ucraino ha prodotto anche delle inaspettate conseguenze sul mercato. Ad esempio la stable-coin Thether, che dovrebbe sempre riflettere con un rapporto 1:1 il prezzo del dollaro, è cresciuta di valore fino a toccare 1,10 dollari.

La popolazione Ucraina, scrive il magazine The Verge, è sempre stata molto aperta alle criptovalute, e questo per un insieme di ragioni. «In Ucraina è normale avere pile di dollari in contanti», ha spiegato Illia Polosukhin, di nazionalità ucraina e fondatrice di NEAR Protocol. «La gente non si fida della valuta locale (la Grivnia ndr) e, oltre a ciò, non si fida nemmeno delle banche».

Il legislatore ucraino ha ufficialmente riconosciuto e regolamentato i Bitcoin con una legge approvata lo scorso anno. Il paese si posiziona quarto nel Global Crypto Adoption Index, un ranking che tiene traccia della percentuale di popolazione dei paesi che detiene criptovalute.

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