Melania Trump tenta di fare la furbetta con gli NFT, ma viene beccata subito

Melania Trump

Melania Trump tenta il colpaccio con gli NFT. L’ex first lady mette all’asta un ritratto dei suoi occhi, che viene venduto ad una cifra considerevole: circa 180.000 dollari. Jackpot? Neanche per idea: si è scoperto che se l’è acquistato da sola.

Gli artisti (per non parlare dei galleristi) gonfiano il prezzo delle loro opere da quando esiste il mercato dell’arte. Gli NFT non fanno eccezione, con la differenza che i ‘furbetti’ più maldestri vengono beccati subito. Sapete, per quel piccolo dettaglio che tutte le transazioni sulla blockchain sono pubbliche e perfettamente tracciabili da chiunque.

Funziona così: si mette all’asta un quadro (o in questo caso un NFT), l’asta va deserta (o quasi), perché l’artista è emergente o comunque non affermato sul mercato. Allora si decide di usare un prestanome per simulare una vendita ad un prezzo irreale e gonfiato artificialmente.

La notizia della ‘vendita record’ fa il giro del mondo, ed ecco che alla prossima asta si presenteranno decine di gonzi attratti dal valore meramente fittizio dell’opera.

Lo ribadiamo: questa volta i ‘crypto bros‘ non si sono inventati proprio nulla. È un trucco vecchio e ampiamente collaudato. Prova ne è che lo stesso Damien Hirst ha recentemente ammesso di aver simulato la vendita del suo ‘teschio di diamanti’. Non lo ha mai venduto per 100 milioni di dollari, come precedentemente annunciato. Proprio come Melania, Hirst aveva simulato la vendita.

Ma torniamo alla first lady emerita:

Grazie allo storico della blockchain di Solana (…) sappiamo chi ha comprato l’NFT: la stessa Melania Trump, e se non lei direttamente, lo ha fatto chiunque abbia organizzato l’asta

si legge in una ricostruzione di Motherboard, la pagina di tecnologia di VICE Media.

L’operazione ha coinvolto in totale appena tre wallet: quello di partenza, che ha creato l’asta ed ha poi trasferito 180.000$ in SOL ad un secondo indirizzo, che ha quindi trasferito quella somma ad un terzo indirizzo — ossia quello che ha presentato l’offerta aggiudicandosi l’NFT.

«In altre parole – sintetizza Jordan Pearson su VICE -, il vincitore dell’NFT di Melania Trump ha ricevuto i soldi direttamente dal creatore dell’NFT».

Se l’operazione fosse stata condotta in maniera più creativa, ad esempio muovendo i fondi da un wallet completamente diverso da quello che ha creato l’NFT, sarebbe stato decisamente più complicato ricostruire la natura ‘truffaldina’ della transazione.

 

 

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