Dallo scorso giovedì Wordle è ufficialmente stato trasferito all’interno del dominio del New York Times. Il colosso dell’editoria ha acquistato il popolare gioco di enigmistica, pagandolo una cifra non ancora nota, ma intorno ai “diversi milioni di dollari”. Il nuovo indirizzo è: www.nytimes.com/games/wordle/
La transizione ha portato con sé alcuni piccoli, ma fastidiosi, grattacapi. Ad esempio alcuni utenti hanno segnalato di aver subito un reset del conteggio delle vittorie consecutive. Una statistica che, in assenza di una classifica globale pubblica, ha esclusivamente lo scopo di regalare ai giocatori un po’ di soddisfazione personale, oltre che la possibilità di vantarsi con i propri amici.
Il gioco tiene conto del numero di vittorie raggiunte dagli utenti, della percentuale delle vincite sul numero totale di partite giocate e di quanti tentativi abbiano utilizzato prima di azzeccare ogni parola. I giocatori possono entrare in una serie di vittorie consecutive – Win Streak, in gergo – quando giocano a Wordle per più giorni di fila senza sconfitte.
Wordle è un gioco online diventato di recente estremamente popolare. Si gioca cercando di indovinare una parola di cinque lettere in un massimo di sei tentativi. Per farlo bisogna partire da una parola esistente, che il giocatore dovrà scegliere casualmente. Richiede un po’ di logica, ma anche un po’ di fortuna.
Le parole vanno inserite all’interno di una griglia 5X6. Le lettere effettivamente presenti nella parola del giorno vengono sottolineate in giallo. Quelle non solo presenti nella parola ma anche collocate nella loro esatta posizione sono sottolineate in verde.
Quanto al problema del reset, un portavoce del New York Times ha spiegato che il quotidiano ha già trovato una soluzione. Per recuperare le statistiche l’utente non dovrà far altro che accedere al sito del New York Times e avviare Wordle. I dati verranno recuperati automaticamente.
Il New York Times ha anche ricordato che le statistiche sulle partite giocate sono salvate esclusivamente a livello locale, sul browser dell’utente. Il New York Times, almeno per il momento, non può accedervi.