Tratto da una storia vera e poco nota, il tesissimo film di Ryoo Seung-wan Escape From Mogadishu vede protagoniste le due Coree e la diplomazia italiana, e arriverà in anteprima al Far East Film Festival 24, in programma dal 22 al 30 aprile.

Siamo a Mogadiscio, nel 1991, e c’è aria di tempesta. I ribelli vogliono spezzare la dittatura di Siad Barre, una volta per tutte, e il fuoco della guerra civile sta per divampare. Cosa succederà alle delegazioni diplomatiche rimaste intrappolate nella capitale somala? Prende vita qui, dentro il perimetro di una storia vera, Escape From Mogadishu.

Dopo gli inevitabili rallentamenti dovuti alla situazione sanitaria, Escape from Mogadishu viene restituito alla dimensione che la sua spettacolarità richiede: quella del grande schermo, all’interno di un evento speciale. “Speciale” per davvero, come la vicenda che racconta e che coinvolge i due ambasciatori e i due consoli coreani, presenti a Mogadiscio sotto le opposte bandiere del Nord e del Sud, e il nostro ambasciatore Mario Sica, personaggio-chiave interpretato da Enrico Ianniello.

Amatissimo dal pubblico del Far East Film Festival, che da anni porta a Udine i suoi capolavori (The Unjust, The Berlin File, Veteran, The Battleship Island), Ryoo Seung-wan firma un emozionante blockbuster politico dove la temperatura thriller è altissima e il gioco degli attori fa scintille. Un’opera corale che, parlando del passato, ci obbliga a puntare lo sguardo su tutti i conflitti del presente.

Il FEFF 24, ricordiamo, si svolgerà dal 22 al 30 aprile facendo ritorno al domicilio storico del Teatro Nuovo “Giovanni da Udine” e dislocando una parte delle attività al Visionario. La campagna accrediti si aprirà, invece, lunedì 7 febbraio, con un mese di pacchetti a prezzo speciale (tutte le info sul sito www.fareastfilm.com). Oltre a Udine, Escape From Mogadishu sarà proiettato anche al Florence Korea Film Fest.

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