Truffatori si spacciavano per Facebook e Instagram, Meta passa alla controffensiva

Meta

Meta passa all’offensiva. La parent company di Facebook ha intrapreso le vie legali contro un gruppo di truffatori che dal 2019 ad oggi ha ripetutamente utilizzato i brand di Facebook, WhatsApp e Instagram per scopi illeciti.

I criminali in pochi anni hanno creato oltre 39.000 versione false di Facebook, Instagram e WhatsApp.

In pochi anni i criminali hanno creato oltre 39.000 siti malevoli, tutti camuffati con le sembianze dei reali social network e servizi dell’azienda di Mark Zuckerberg. Le vittime venivano così persuase a inserire i loro dati di login, finendo per fornire l’accesso ai loro account ai criminali.

I criminali si affidavano a Ngrok, un servizio di tunneling, per dirottare il traffico delle vittime sulle finte versioni di Facebook e Instagram. Meta si è accorta per la prima volta della truffa a marzo del 2021 ed ha poi collaborato con Ngrok per bloccare i link malevoli di volta in volta creati dai criminali.

Meta si è costituita parte civile, imputando ai criminali non soltanto le campagne di phishing a danno degli utenti, ma anche l’uso illecito dei suoi marchi registrati. “Il danno reputazionale è incalcolabile”, si legge nella causa presentata dai legali dell’azienda.

 

 

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