Anche Boeing dice di voler entrare nel metaverso. Al di là della buzzword pretenziosa, l’azienda in realtà lavora ad un interessante processo di digitalizzazione dell’intero processo di design, produzione e manutenzione dei suoi aerei.
Un unico ecosistema digitale, reso possibile da quelli che l’azienda chiama «robot in grado di comunicare tra di loro» e dall’utilizzo della realtà virtuale e aumentata. Ingegneri e operai, scrive Reuters, potranno interagire con i cantieri di nuova generazione indossando i visori HoloLens di Microsoft.
Un ingegnere di New York potrebbe quindi supervisionare e gestire la produzione di un motore che si trova fisicamente dall’altra parte del mondo. Questa nuova ibridazione tra tecniche di produzione tradizionali e nuovi strumenti digitali e robotici potrebbe entrare in funzione tra due anni.
Vogliamo rafforzare l’ingegneria di Boeing. Stiamo parlando di cambiare il modo in cui lavoriamo ad ogni livello della nostra azienda. Lavoriamo a soluzioni per aumentare la velocità dei processi di progettazione, migliorando la qualità del lavoro, della comunicazione tra team diversi e la nostra capacità di intervenire rapidamente davanti per risolvere i problemi
ha dichiarato Greg Hyslop, Chief Engineer di Boeing.
Un altro tassello fondamentale arriva dall’utilizzo di nuovi strumenti per creare repliche digitali degli aerei in fase di progettazione. Ogni singolo pezzo dell’aereo viene digitalizzato all’interno di una simulazione.
«Oggi il 70% dei difetti di qualità dei prodotti Boeing derivano da errori di design», spiega Hyslop. L’utilizzo dei nuovi strumenti a cui sta lavorando Boeing potrebbe facilitare l’individuazione di eventuali difetti ancora prima che si arrivi alla creazione di veri e propri mockup fisici.