Il franchise dei Transformers, declinato nella sua forma cinematografica, di serie animate, fumetti e, soprattutto, giocattoli, deve la sua esistenza ad un personaggio: l’inventore polacco Henry Orenstein, che è da poco morto all’età di 98 anni nella sua casa in New Jersey.
Henry Orenstein ha vissuto una vita piuttosto particolare, considerando che fu giocatore di poker, imprenditore e inventore polacco, sopravvissuto all’Olocausto. Dopo la Seconda Guerra Mondiale emigrò negli Stati Uniti, dove iniziò a lavorare per la Hasbro, contribuendo alla creazione di vari giocattoli come le auto Johnny Lightning e Betty the Beautiful Bride. Si dedicò anche al poker, al punto da entrare a far parte della Hall of Fame, e rivoluzionando l’idea del poker in televisione grazie alla creazione della poker cam.
Ma fu il 1983 l’anno della svolta, considerando che in quel periodo portò alla Hasbro l’idea per i Transformers. Quella di Orenstein fu comunque una prima idea per i personaggi, che all’epoca vennero chiamati Diaclones, e furono il frutto di un accordo con l’azienda Takara. Successivamente il ruolo di Orenstein fu sminuito, ma a lui si deve l’idea iniziale che ha portato al fenomeno dei Transformers.
Alan Hassenfeld della Hasbro disse di lui:
Henry ebbe la sensazione che i Transformers avrebbero trasformato l’industria dei giocattoli. Pensava che il fatto di prendere una macchina e trasformarla in un altro giocattolo potesse essere un qualcosa di magico.