La crisi dei semiconduttori è costata caro ad Apple, che ha chiuso l’ultimo trimestre sì in crescita – del 29% su base annua -, ma con una performance di poco inferiore alle aspettative degli investitori e della stessa azienda. Apple ha registrato ricavi per 83,4 miliardi, mentre Wall Street se ne aspettava 84,85 – spiega il magazine The Verge.

Un gap relativamente modesto, ma questo non ha diminuito la frustrazione dei vertici di Apple. Anche perché la crescita di Apple è stata azzoppata da fattori che sfuggono dal suo controllo. La crisi mondiale dei semiconduttori, ha dichiarato Tim Cook, ha prodotto danni stimati dall’azienda in mancati ricavi per 6 miliardi di dollari.

Abbiamo avuto performance superiori alle aspettative, nonostante i problemi della filiera, che stimiamo attorno ai 6 miliardi di dollari

ha detto. Problemi che sarebbero stati provocati dalla crisi dei chip «di cui si sta ampiamente parlando» e anche da il congelamento dell’attività di diverse fabbriche nel sud-est asiatico. Quest’ultimo problema è un regalo del Covid-19. Tim Cook ha spiegato anche di aspettarsi perdite ancora più importanti durante il mese di dicembre, ossia quello delle festività natalizia.

I problemi di reperibilità dei prodotti Apple sono destinati a continuare ancora a lungo. Al momento è difficile trovare in stock anche i nuovi iPhone 13. Ci si aspetta ritardi anche per i nuovi Macbook Pro da 14 e 16 pollici.