The North Sea, la recensione: quando l’amore spinge oltre i limiti

The North Sea recensione

The North Sea è un film che incrocia l’idea del disaster movie all’americana declinato in salsa nord europea, con una sorta di documentario divulgativo alla I Am Greta, o Before the Flood. Sia chiaro che non si tratta di un lungometraggio che intende fare divulgazione nel vero senso della parola, piuttosto di un film che vuole intrattenere mostrando gli effetti devastanti a cui può portare lo sperpero di risorse naturali. E sono questi gli elementi che cercheremo di evidenziare in questa recensione di The North Sea, che, ricordiamo, è stato presentato in concorso alla Festa del Cinema di Roma 2021.

The North Sea

Una storia d’amore in mezzo ad un disastro ambientale

The North Sea recensione

La storia mette al centro Sofia e Stian, due persone innamorate che vivono in Norvegia, dove una faglia all’interno dei mari norvegesi sta portando al collassamento di tutte le piattaforme petrolifere della zona. Tutto ciò genererà un disastro naturale senza precedenti, e l’amore tra Sofia e Stian verrà messo in grave pericolo.

Il meccanismo tipico del disaster movie è quello che porta i personaggi protagonisti a vivere un evento catastrofico di proporzioni gigantesche, mettendo in discussione le loro vite e tutto ciò che hanno intorno. Da 2012 a Indipendece Day, fino ad arrivare a Contagion, gli esempi sono tanti, ma ciò che rende particolare The North Sea è il suo perfetto bilanciamento tra il messaggio educativo ed ambientalista ed il tipico e puro scopo dell’intrattenimento.

La storia di Sofia e Stian è intrigante, ed il meccanismo di un perfetto idillio capace di trasformarsi in una grande tragedia riesce ad attirare lo spettatore in un vortice di emozioni e tensione capace di tenere incollati alla sedia fino all’ultima scena del lungometraggio. Non stiamo parlando di un capolavoro cinematografico, ma di un film che riesce a portare avanti il suo compito, e lo fa nella maniera adeguata.

La fotografia del film riesce a trasmettere la freddezza dei mari del Nord Europa, del clima norvegese: freddo ma all’interno del quale vive tanto calore umano, come quello che lega la storia d’amore di Sofia e Stian. In questo senso i tempi del lungometraggio funzionano perfettamente, il clima che viene creato è quello tipico da film action, o meglio da disaster movie puro, con la quiete che viene spezzata a mano a mano, portando sempre più verso la frenesia finale, in cui la sopravvivenza di tutti viene messa in discussione.

Il meccanismo del disaster movie è quello e funziona perfettamente se utilizzato in maniera attenta, ma spesso abbiamo visto lungometraggi di questo genere ridursi ad un semplice sfruttamento della formula senza creare veramente qualcosa di concreto per cui interessarsi alle sorti dei personaggi.

Nel caso di The North Sea la storia tra Sofia e Stian è abbastanza accattivante e ben delineata da riuscire ad attrarre, ed a portare lo spettatore a temere (e tenere) per le loro vite. Proprio nel momento in cui l’idillio amoroso tra i due protagonisti ha ottenuto il punto massimo di appagamento, arriva qualcosa che può essere in grado di distruggere tutto.

Un messaggio ambientalista efficace

The North Sea recensione

Ma la storia, così come abbiamo accennato all’inizio di questa recensione di The North Sea, ha anche un sottile proposito divulgativo che viene rispettato e portato avanti in maniera piuttosto efficace. Il mettersi a confronto con un disastro ambientale senza precedenti, capace di non far collassare nell’immediato il Mondo intero, ma provocando già effetti disastrosi per una nazione, fa rendere più concreta la portata di un pericolo.

Ciò che viene raccontato in The North Sea è un qualcosa che risulta essere estremamente vicino, ed è per questo che inquieta.

Buona quindi è la prova alla regia di John Andreas Andersen, così come interessanti e ben portate a compimento sono le prove attoriali dei protagonisti, interpretati da Kristine Kujath Thorp e Henrik Bjelland. Ma ogni personaggio, anche quelli collaterali, sembra ben calato nel meccanismo narrativo della storia, funziona e trasmette empatia.

E poi la regia ed il montaggio riescono a fare il loro dovere, con sequenze d’azione in grado di tenere alta la suspense della storia, e con situazioni al limite che riescono a calare perfettamente nel clima da fine del mondo, o di un’intera nazione, che il lungometraggio cerca di trasmettere.

The North Sea è quindi un film ideale per chi cerca azione e adrenalina, per un disaster movie ben confezionato, e che cerca di avere meno pretese rispetto ad un blockbuster americano, e proprio per questo motivo risulta essere più che credibile. Lo scopo di divulgare un messaggio educativo ed ambientalista poi viene portato avanti nel migliore dei modi, senza appesantire con una sorta di retorica. Ci troviamo quindi davanti ad un lungometraggio che riesce a portare a termine il suo compito fino in fondo.

Dopo essere stato presentato alla Festa del Cinema di Roma, The North Sea arriverà prossimamente nelle sale cinematografiche. In Italia ad occuparsi della distribuzione sarà Minerva Pictures.

68
The North Sea
Recensione di Davide Mirabello

The North Sea è un disaster movie che riesce a intrattenere diffondendo però anche un messaggio educativo ed ambientalista efficace.

ME GUSTA
  • La storia dei due protagonisti appassiona e trasmette empatia.
  • C'è ritmo e suspense nel film, così come dovrebbe essere per un disaster movie.
  • Il messaggio educativo ed ambientalista è efficace.
FAIL
  • Non è un film che si pone grosse pretese, perciò si tratta di un lungometraggio che non vuole arrivare all'eccellenza, sotto tutti i punti di vista.
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