Università Bocconi, studenti spiati durante gli esami: multa da 200mila euro per il software anti-imbroglioni

Stangata del Garante contro LockDown Browser e Respondus Monitor, i software usati dall’Università Bocconi per monitorare gli studenti durante gli esami a distanza. Il programma analizzava le riprese webcam del computer degli studenti, identificando eventuali comportamenti sospetti anche attraverso la raccolta dei dati biometrici.

Se lo studente si girava improvvisamente, oppure distoglieva lo sguardo dallo schermo, o ancora si alzava uscendo dall’inquadratura, Respondus Monitor se ne accorgeva, facendo scattare un piccolo allarme. I dati venivano poi inviati nei server di una società americana.

Un sistema che il Garante ha giudicato troppo aggressivo e contrario alle norme sulla privacy. Soprattutto: l’università non avrebbe spiegato adeguatamente agli studenti il funzionamento della sua tecnologia. La Bocconi dovrà pagare 200.000 euro di multa, che scendono a 100.000 se l’ateneo pagherà la sanzione entro un mese dalla data dell’ordinanza.

L’organo di vigilanza si è interessato della questione grazie alla denuncia di uno studente di nazionalità inglese, Joseph Donat Bolton, di appena 21 anni. E il Garante fornisce le linee guida su cosa possono e non possono fare le università per contrastare gli studenti ‘furbetti’ durante gli esami a distanza:

[I sistemi automatici] non devono essere indebitamente invasivi e comportare un monitoraggio dello studente eccedente le effettive necessità

A far scattare il severo provvedimento sarebbe anche stata l’assenza di trasparenza dell’università privata, che non avrebbe adeguatamente spiegato agli studenti il funzionamento del software. «Il trattamento posto in essere dall’ateneo non può ritenersi conforme al principio di liceità, trasparenza e correttezza», chiosa l’ordinanza del Garante. L’Università Bocconi non potrà continuare ad utilizzare il software di sorveglianza.