Ormai Telegram è diventato così popolare, anche per via della sicurezza che offre agli utenti, che sono moltissimi i casi in cui si sente parlare purtroppo di un utilizzo gravemente scorretto del social network. Recentemente, il Financial Times e il gruppo di cyber intelligence Cyberint hanno indagato sulla questione, svelando con un report dei dati piuttosto significativi e gravi in merito alla crescita della cyber-criminalità all’interno della piattaforma di messaggistica.
Stando a quando emerso, sembra che ci sia all’incirca una crescita del 100% di questo fenomeno, esattamente il doppio, e stando al Financial Times il tutto è aumentato a dismisura in seguito a un cambiamento delle politiche della alla privacy di WhatsApp. Non è passato molto da quanto infatti Facebook ha chiesto agli utenti che usano la sua piattaforma di accettare delle politiche revisionate che consentono maggiore condivision, il che ha portato quindi alcuni utenti a preferire metodi di comunicazione più privati.
Come riportato, ci troviamo davanti a una rete di hacker che vendono e condividono dati leakati nei canali, i quali in diversi casi non sono ristretti gruppi di persone o nicchia poco importanti, visto che si parla ad esempio di occasioni in cui vengono contate decine di migliaia di iscritti. Stando alla ricerca, email e password sono fra i contenuti più scambiati per quel che concerne servizi di mail e legati al mondo dei videogiochi.
Di seguito la spiegazione di Tal Samra, analista dei pericoli informatici a Cyberit:
Il sistema di messaggi criptato sta diventando sempre più popolare per le attività fraudolente e la vendita di dati rubati, poiché risulta più conveniente da utilizzare del dark web.
Viene anche confermato che si tratta di una piattaforma monitorata molto meno da parte delle autorità, e anche in Italia abbiamo recentemente assistito a scandali come la vendita di Green Pass su diversi canali.