L’antitrust dell’Unione Europea ha aperto una nuova indagine su Google. Questa volta nel mirino della Commissione è finito Google Assistant, l’assistente vocale presente di default su tutti gli smartphone Android. L’antitrust vuole capire se l’utilizzo dell’assistente di Google sia frutto di una libera scelta, o se al contrario l’azienda stia obbligando i produttori di smartphone a pre-installarlo come condizione per usare Android e il suo pacchetto di servizi. A rivelarlo è l’agenzia stampa MLex.

La Commissione Europea nelle scorse settimane ha chiesto ai principali produttori di smartphone di fornire ogni elemento che possa essere utile a delineare un’ipotesi di abuso di posizione dominante sul mercato da parte di Google.

Oggi la classifica degli assistenti vocali più diffusi in Europa vede ai vertici Alexa, Siri e Google Assistant. Sia Google che la Commissione Europea al momento si sono trincerati dietro ad un ‘No Comment’. L’indagine non è stata ancora formalmente annunciata al pubblico.

L’Unione Europea vuole anche capire se gli utenti Android hanno effettivamente la possibilità di utilizzare più di un assistente vocale sullo stesso smartphone. Su quasi ogni smartphone Android è ormai da tempo possibile installare anche Alexa, l’assistente vocale di Amazon. Alexa può anche venire impostato come assistente di default, peraltro l’app di Alexa è ormai pre-installata su diversi smartphone, come quelli di OnePlus. Su molti altri, gli utenti che vogliono usare un altro assistente vocale rispetto a Google Assistant devono inevitabilmente scaricarlo in autonomia.

Nel corso degli ultimi 10 anni, Google è già stato sanzionato dalla Commissione dell’Unione Europea per oltre 8 miliardi di euro.