In occasione del Salone di Monaco, un dirigente del gruppo Renault ha contestato – almeno in parte – il divieto alla vendita di auto a motore endotermico a partire dal 2035 proposto dalla Commissione Europea. Non tutte le case automobilistiche sono entusiaste della roadmap che si sta delineando in Unione Europea.

La casa automobilistica francese vuole che le auto ibride plug-in continuino ad essere centrali ancora a lungo, almeno fino al 2040. Lo scorso luglio la Commissione UE ha presentato un pacchetto di proposte sul clima che – tra le altre cose – introduce anche il divieto di vendere auto a motore a combustione interna a partire dal 2035. L’iniziativa segue le proposte di legge già discusse – e in alcuni casi già approvate – da alcuni parlamenti nazionali o amministrazioni locali.

La proposta dell’Unione Europea equipara le ibride plug-in alle auto a benzina e diesel tradizionali. Non importa se la combustione viene coadiuvata da una propulsione elettrica, né se il veicolo è in grado di percorrere almeno parte del tragitto senza produrre emissioni. Dal 2035, secondo le intenzioni della Commissione, dovranno essere vendute esclusivamente auto completamente elettriche.

A maggio e poi nuovamente a giugno, Renault aveva presentato al pubblico un teaser della sua futura line-up elettrica, enfatizzando il ritorno di alcuni storici modelli del gruppo, riproposti in una nuova veste, ed estendo la strategia di elettrificazione anche al brand Alpine, dedicato alle auto sportive. Anche per questo motivo, le rimostranze presentate durante il Salone di Monaco sono un’autentica sorpresa. Renault non è l’unico gruppo ad aver mostrato un certo scetticismo davanti all’ipotesi di un divieto totale alla vendita di auto e benzina e diesel. Akio Toyoda aveva usato parole molto più dure solamente pochi mesi fa.

Combatteremo per far sì che la vendita delle ibride sopravvia anche dopo il 2034. L’attuale proposta prevede un divieto totale alla vendita dei veicoli a motore endotermico. Si parla di zero emissioni entro il 2034, che si traduce nell’esclusione di tutti gli ICE (acronimo di motore a combustione interna ndr). Non pensiamo che sia l’approccio corretto, quindi combatteremo per una strategia meno brusca, vogliamo che venga garantita una quota alla vendita di auto ibride almeno fino al 2040

a dirlo è Gilles Leborgne, a capo della divisione ingegneria del Gruppo Renault, intervistato da Auto Express.