Nuova settimana, nuovo appuntamento su Disney+ e Lega Nerd per la recensione del terzo episodio di What If…?, la nuovissima serie animata made in Marvel Studios che vuole stupirci, ogni settimana di più, con versioni alternative di personaggi e situazioni conosciute.
Questa settimana la sorpresa è moltiplicata dal fatto che si è scelto di abbandonare l’action comedy dei primi due episodi in favore nientemeno che del mistery murder, ovvero il classico “giallo” con un assassino da scoprire.

Cosa sarebbe successo se Peggy Carter avesse preso il siero del supersoldato al posto di Steve Rogers? O se T’Challa fosse stato rapito per sbaglio dai Ravager, divenendo lui Star-Lord invece di Peter Quill? What If…? è la serie animata Marvel che esplora queste possibilità.

L’idea deriva dall’omonima serie a fumetti, di cui vi abbiamo parlato in questo speciale, se volete approfondire le origini di questo concept e scoprire le migliori storie a fumetti in merito:

Per quanto riguarda le storie alternative del Marvel Cinematic Universe, invece, ne parliamo qui, in fase di recensione: ogni settimana, per i nove episodi che compongono la prima stagione. Ecco a voi la terza puntata, che vede protagonista Nick Fury impegnato a scoprire chi (o cosa) sta uccidendo i candidati dell’Avengers Initiative.

NICK FURY WHAT IF COVER

E se… tutto il duro lavoro di selezione e reclutamento portato avanti da Nick Fury al fine di creare gli Avengers fosse ostacolato da qualcuno (o qualcosa) che uccide i candidati al progetto? Cosa accadrebbe al Marvel Cinematic Universe per come lo conosciamo?

Senza dubbio le conseguenze sarebbero assai gravi, in un modo o nell’altro. Il terzo episodio di What If…?, come dicevamo, cambia genere (ma non toni) per portarci all’interno di un giallo, in cui Nick Fury e Black Widow cercano di vederci chiaro nel complotto che sta tentando di assassinare i possibili, futuri Avengers.
Torniamo indietro nel tempo di parecchi anni, dunque, direttamente alle origini dei Marvel Studios, sovrapponendo le storyline di Iron Man 2, L’incredibile Hulk, Thor, e Captain America: Il primo Vendicatore cercando il denominatore comune tra una serie di morti eccellenti. I sospettati, chiaramente, sono molti: Natasha Romanoff, Clint Burton, la cellula dell’Hydra all’interno dello S.H.I.E.L.D. E, perché no, l’agente Coulson o addirittura lo stesso Fury.

Who will avenge the Avengers?

Uatu l’Osservatore, questa volta, si gode un giallo alla Agatha Christie ambientato nell’universo Marvel… peccato che non tutto quadra come dovrebbe.

Innanzitutto è strana proprio la domanda di sottofondo: il titolo della puntata è “E se il mondo avesse perso i suoi eroi più potenti?” ma in realtà non si interroga in proposito, mostrandone le conseguenze.

La domanda sembra essere più “Cosa farebbe Fury se non riuscisse a costituire gli Avengers?”, però, a conti fatti, effettivamente è “Perché in questa linea temporale gli Avengers muoiono prima ancora di diventarlo?”.

Domanda che implica una vera e propria riformulazione del quesito “E se…?” che dà il titolo alla serie. Insomma, già solo il materiale di partenza è più complicato del dovuto. Soprattutto considerando sempre che il tempo a disposizione è limitato ad appena mezz’ora, ovvero un ottimo lasso di tempo per il minifilm di un unico personaggio con qualche comprimario (come nel caso dei primi due episodi) ma certamente troppo breve per un giallo ben costruito, a meno che non siamo all’interno di una (buona) puntata di Detective Conan.

C’è decisamente troppa carne al fuoco, e siamo in grado di assaggiarla solo perché si tratta di carne “precotta” dato che si presume conosciamo già i film, i personaggi e le situazioni di riferimento: di fatto, mentre i precedenti due episodi erano comunque godibili anche senza conoscere antefatti e versioni originali (pur perdendosi, in caso, molti riferimenti) per empatizzare un minimo con quanto vediamo nel terzo episodio bisognerà essere dei fan del MCU di vecchia data.

La cosa bizzarra, forse, è che sebbene l’elemento colpevole sia presto e facilmente individuabile con un minimo d’attenzione e intuito, si tratta di una piega degli eventi imprevedibile e al contempo banale, le cui motivazioni sono il vero “E se…?” alla base dell’episodio. Naturalmente non vi sveleremo nulla, sappiate solo che si tratta di una motivazione che non ci ha convinto per niente, dato che sbuca fuori dal nulla ed è un pretesto visto e stravisto.

Ritorno alle origini

Risulta, però, molto interessante il modo in cui i Marvel Studios ripercorrono la loro storia iniziale, – quando i film erano distribuiti in collaborazione con Paramount e Universal – soprattutto per quanto riguarda il capitolo relativo a Hulk.

Liv Tyler non torna a doppiare Betty Ross, ma la cosa non stupisce e non necessariamente c’è qualche problematica seria dietro: ci sono diverse voci originali non presenti in questo episodio, da quella del padre di Betty, il generale Ross (originariamente William Hurt) a quelle di Brie Larson, Robert Downey Jr. e Scarlett Johansson. Ma si tratta di semplici indisponibilità contrattuali, che non hanno a che vedere con screzi vari ed eventuali con la produzione.

Quel che invece viene retconizzato, a tutti gli effetti, è l’interprete di Hulk: chiaramente qui Bruce Banner ha le fattezze (neanche troppo precise, in verità: azzarderemmo a dire quasi volutamente meno marcate e più sfumate, rispetto agli altri) e la voce di Mark Ruffalo, e non di Edward Norton come nel film originale. Norton che, come sappiamo, non ne ha più voluto sapere della Marvel dopo l’esperienza nel film di Louis Leterrier.

Certo, si tratta di una scelta obbligata, però fa parecchio strano. Soprattutto perché i riferimenti visivi per tutto il resto dell’episodio, invece, sono più ricalcati che mai, specialmente nel suo segmento: in più di un’occasione sembra che ci si sia un po’ adagiati su questa pratica, sfruttandola non tanto per riproporre momenti iconici quanto come riempitivo anche laddove se ne poteva fare a meno. Tanto più che l’episodio, per il resto, è anche pieno di scene piuttosto statiche e al risparmio. Insomma: il terreno “tecnico” guadagnato nello scorso episodio sembra andato un po’ sprecato.

WHAT IF…? LOKI

Oltretutto, un vero What if…? dovrebbe far riflettere su un aspetto di uno o più personaggi, buoni o cattivi che siano, ma in questo caso c’è davvero poco spazio alla riflessione, se non quella legata al telefonatissimo plot twist: per il resto, i personaggi sono i soliti… se non fosse che in alcuni momenti sono volutamente resi ridicoli per creare i classici momenti di comic relief, spesso a sproposito (la gag reiterata sui capelli di Thor è fuori luogo, per dire, quasi quanto il Thanos del secondo episodio).

I momenti più significativi e meglio realizzati della puntata, per assurdo, sono quelli avulsi dalla trama principale, e vedono protagonisti Loki e Carol Denvers; per quanto risultino comunque poco credibili in alcuni frangenti, sono di gran lunga le sezioni più godibili. Il problema è che rosicchiano il tempo, già risicato, a disposizione dalla trama principale.

Piccola nota relativa al doppiaggio italiano: laddove possibile, i personaggi parlano tramite le voci dei doppiatori usuali per il cinema, compresi quelli che, in lingua originale, per questa volta sfruttano voci diverse, come Tony Stark e Natasha Romanoff, che comunque in italiano hanno sempre le voci di Angelo Maggi e Domitilla D’Amico; stranamente, però, Nick Fury (che in originale è sempre Samuel L. Jackson) qui è doppiato non dal suo abituale doppiatore (perlomeno nel MCU) Paolo Buglioni, ma da Fabrizio Pucci, che gli ha prestato le voci in altre occasioni ma mai nei film Marvel. Sarà stato un semplice caso di irreperibilità di Buglioni e non un difetto (la performance è ottima) ma ammettiamo che un po’ destabilizza, dopo ben 11 film e una serie tv, sentire Nick Fury con un’altra voce.

 

What If…? vi aspetta su Disney+ con un nuovo episodio disponibile ogni mercoledì

 

 

59
What If...? 1X03
Recensione di Marco Lucio Papaleo

Sul terzo episodio di What If...? avevamo scommesso molto, perché l'idea di fondo poteva essere vincente ma, purtroppo, alle migliori intenzioni non corrisponde una realizzazione, sia tecnica che narrativa, all'altezza. È davvero un peccato perché l'idea del cambio di genere è interessante ma non si è fatto bene i conti con la limitatezza del tempo a disposizione e col fatto che, impostato a quel modo, si tratta solo di una carrellata di morti eccellenti giustificate in maniera invero banale. Ci aspettavamo di più, ma siamo ancora in tempo per rimanere stupiti. L'appuntamento è alla prossima puntata!

ME GUSTA
  • Un giallo supereroistico? Ottima idea!
  • Ripercorrere gli albori del MCU? Ottima idea!
FAIL
  • Tutta la struttura del giallo non funziona
  • Umorismo fuori luogo
  • Tecnicamente svogliato