La crisi dei semiconduttori colpisce tutti, tranne Apple. A dirlo è un report di Wave 7, che ha analizzato il vantaggio dell’azienda di Cupertino sugli altri produttori di smartphone. Colossi del calibro di OnePlus e Samsung stanno accumulando ritardi rispetto alla loro tabella di marcia, al punto da essere costretti a rivedere la loro offerta di prodotti per il 2021 – in alcuni casi cancellando smartphone – e deludere i loro clienti con lunghe liste d’attesa.

Apple è stata in grado di assicurarsi i rifornimenti di chip con estremo anticipo su tutti gli altri concorrenti, come ci hanno spiegato diverse fonti

ha detto Jeff Moore, a capo dello studio di consulenza e analisi Wave7.

Qualcomm produce i componenti di moltissimi degli smartphone venduti in Nord America. Lo scorso ottobre ha annunciato che la domanda delle aziende aveva superato – di molto – la sua capacità di produzione.

Ma proprio l’asimmetria del potere di contrattazione delle diverse aziende avrebbe prodotto una cartina irregolare, dove esistono vincitori e vinti. Gli effetti della scarsità di chip sono stati molto diversi, non solo tra produttori e produttori, ma anche tra operatori mobile e catene di elettronica diverse.

AT&T, ad esempio, è stato uno degli operatori meno colpiti dalla crisi. Non a caso, parliamo di uno dei principali fornitori di iPhone negli USA, dove i consumatori spesso acquistano i loro smartphone in bundle , assieme al piano dati e voce.

Altri operatori mobile non hanno avuto problemi ad assicurarsi la fornitura di smartphone che potrebbero essere invece molto difficili – se non impossibili – da acquistare presso la concorrenza. È questo il caso degli smartphone OnePlus, presenti nel catalogo di T-Mobile ma irreperibili in quelli di Metro. Anche in questo caso giocano un ruolo importante i canali privilegiati che i produttori decidono di riservare ad alcuni partner.

Si producono meno smartphone e quelli che vengono prodotti non vengono distribuiti in modo uguale tra tutti i canali di vendita.

L’assenza dei chip ha costretto alcuni produttori a compiere delle scelte, privilegiando alcune linee di prodotti a discapito di altre. Ad esempio, Samsung ha scelto di puntare tutto sui suoi flagship. I Galaxy S21 e S21 Ultra sono stati penalizzati poco, mentre i medio-gamma come il Galaxy A02s hanno subito ritardi e altri smartphone sono invece out-of-stock da diverse settimane, se non mesi.