L’FBI è accusata di aver esposto inavvertitamente una lista contenente quasi 2 milioni di persone sospettate di terrorismo. La lista, che è stata stillata dal Terrorist Screening Center (TSC), è rimasta online per oltre tre settimane, liberamente accessibile a chiunque.

Includeva una serie d’informazioni, tra cui nome e cognome, data di nascita e indicativi del passaporto. La lista conteneva anche i nominativi di alcune persone a cui è preclusa la possibilità di volare negli Stati Uniti d’America e in alcuni paesi alleati.

Il file non era protetto da nessuna password ed era addirittura indicizzato in alcuni motori di ricerca, come Censys e ZoomEye. Il Dipartimento di sicurezza nazionale degli USA ha spento il server lo scorso 9 agosto, in modo da impedire ulteriori accessi. Non è chiaro se la lista sia finita nelle mani sbagliate.

Conosciamo questa vicenda esclusivamente grazie alla segnalazione del ricercatore di sicurezza informatica Bob Diachenko.

“Ho segnalato immediatamente il caso al Dipartimento di Sicurezza nazionale, che ha dato conferma di aver preso conoscenza del problema e mi ha ringraziato”, ha spiegato il ricercatore. La vicenda, ad ogni modo, non è stata divulgata pubblicamente dagli organi coinvolti, che – così riporta Engadget -al momento hanno preferito non rilasciare dichiarazioni alla stampa.

Liste come questa vengono utilizzate dal Governo e dalle aziende dei trasporti per precludere l’accesso negli Stati Uniti d’America a persone sospettate di essere affiliate ad organizzazioni terroristiche.