Neanche il tempo di disfare le valigie dopo il viaggio tra le linee temporali di Loki che è già ora di imbarcarsi in una nuova avventura, questa volta nelle particolari storie di What-If, la nuova serie animata disponibile dall’11 agosto su Disney+ che ci fornirà tutta una serie di curiose alternative alle vicende che finora abbiamo conosciuto nel Marvel Cinematic Universe.
Personalmente è un prodotto che attendevo con ansia, già da quelle primissime immagini viste un anno fa (e ora con le nuove illustrazioni), con l’analisi del logo che ci mostrava chiaramente la versione zombi di Captain America e con la mente che correva veloce alle tante storie alternative che la Casa delle Idee ci ha consegnato negli anni.
Mi è sempre piaciuto da matti il concetto di What-If: cosa sarebbe successo se Peter Parker non fosse stato morso da un ragno radioattivo o se uno dei più grandi villain di sempre come Dr. Doom avesse intrapreso un cammino diverso? Con così tanti anni di continuity alle spalle la tentazione di proporre la risposta ad alcune di queste domande, in forma di one shot, era troppo ghiotta e così nacque What-If.
La collana di fumetti nata nel 1977 sotto la guida di Archie Goodwin prima e Jim Shooter poi e continuata negli anni fino al 1984, ripartita poi con una seconda stagione nel 1989 durata fino al 1998 (con altri episodi successivi fino ai giorni nostri) è stata una piccola fucina di curiosità per tutti i fans dei supereroi.
La collana di fumetti nata nel 1977 sotto la guida di Archie Goodwin prima e Jim Shooter poi e continuata negli anni fino al 1984, ripartita poi con una seconda stagione nel 1989 durata fino al 1998 (con altri episodi successivi fino ai giorni nostri) è stata una piccola fucina di curiosità per tutti i fans dei supereroi.
Tutti noi abbiamo fantasticato su chi avrebbe vinto un determinato scontro “se solo non fosse accaduto che…” o cosa sarebbe successo se un evento avesse preso una piega diversa da quella che conoscevamo, e il gioco è sempre stato quello: dare libero sfogo a curiosità ed immaginazione, magari inventando non sempre grandi storie dal punto di vista narrativo, ma aprendo ad un mare di possibilità potenzialmente fruttuose. E redditizie, perché no?
Perché ad oggi non solo il progetto What-If non è concluso (e infatti gode di una seconda vita sul piccolo schermo) ma rappresenta anche uno dei migliori modi per coinvolgere qualche grande autore o disegnatore in una storia che non sia necessariamente inserita nella continuity ufficiale ma che – chi lo sa? – potrebbe capitarci prima o poi.
Qualche esempio?
Cosa sarebbe accaduto se tutti i villain della Terra si fossero coalizzati per sconfiggere gli eroi? Vecchio Logan, di Mark Millar e Steve McNiven. Quel Logan è tornato a farsi vivo anche in tempi recentissimi non uscendo mai di scena e originando una collana.
E se sulla Terra si fosse scatenata un’epidemia zombi? Marvel Zombies di Robert Kirkman, naturalmente.
E così via, potrei andare avanti a lungo, le risposte a quei “cosa sarebbe successo se” sono sempre gradite.
E così dopo aver familiarizzato con il concetto di multiverso in Loki, assistito alla nascita di un nuovo Captain America in Falcon and The Winter Soldier, esplorato l’arcano mondo della magia con Wandavision è tempo di tuffarsi nelle migliori storie di What-if.
Che cosa sappiamo di What if…? a pochi giorni dalla sua messa in onda? Beh parecchio in effetti.
Abbiamo visto Peggy Carter ricevere il siero del super soldato al posto di Steve Rogers, diventando Captain Carter, Re T’Challa diventare Star Lord dopo essere stato “adottato” da Yondu Udonta, Tony Stark stringere amicizia con un Killmonger in veste di inedito salvatore, ma non solo.
Abbiamo avuto la conferma di una storia legata a Marvel Zombies e del featuring del (per certi versi) leggendario Howard il Papero, passando attraverso un 2012 alternativo in cui la battaglia di New York sarebbe stata combattuta da I Guardiani della Galassia al posto degli Avengers. I cambi di ruolo sono all’ordine del giorno per What-If e quindi assisteremo ad una ennesima versione alternativa di Loki in servizio ad Asgard e un nuovo Spider-Man, forse addirittura ad un nuovo Doctor Strange in qualche dimensione sconosciuta.
What If…? sarà composto da dieci episodi che promettono molto bene sia dal punto di vista della realizzazione tecnica (l’animazione sembra essere di ottimo livello) sia da quello narrativo, potendosi sbizzarrire senza preoccuparsi troppo delle conseguenze.
Ma cosa ci piacerebbe vedere realmente portato su schermo? Consapevoli che la base di partenza è quello che finora ci ha narrato il MCU, andiamo a pescare tra le migliori (o più bizzarre) storie di What-If, alla scoperta di versioni alternative sulle quali abbiamo fantasticato almeno una volta nella vita.
E poi tutte quelle ramificazioni nella sacra linea temporale che abbiamo visto nella Cittadella alla fine del tempo porteranno pure a qualcosa, no?
Chi vuol essere Spider-Man?
Tra le migliori storie di What-If, il nostro amichevole Uomo Ragno di quartiere occupa un posto speciale. Di certo essendo senza molti dubbi il più popolare degli eroi di casa Marvel ben si presta ad interpretazioni alternative e la sua natura stessa lo rende un personaggio ideale per questi scopi.
È un eroe che spesso di è trovato di fronte a bivi importanti, uno che si mette in discussione anche più di altri, che ha dubbi e fragilità.
Quindi cosa sarebbe successo se il ragno radioattivo non avesse morso il giovane Peter Parker?
La risposta è sul numero 7 di What If del 1978. La storia ci racconta cosa sarebbe successo se il celebre ragno avesse morso Flash Thompson, Betty Brant e il figlio di JJJ ovvero John Jonah Jameson III.
L’indole di Flash, dopo un inizio poco convincente nei panni di wrestler professionista, lo porta a diventare un eroe, peraltro con un costume alternativo interessante. Ma c’è una differenza essenziale tra Peter e Flash. Il primo ha la stoffa dello scienziato, non a caso riesce ad inventare gli spara-ragnatele, mentre il secondo è un soldato, poco incline alle invenzioni. E senza quelle come si possono affrontare avversari come l’Avvoltoio? E proprio in uno scontro con Toomes Flash perde la vita precipitando al suolo di fronte ad un attonito Peter Parker.
La segretaria Betty Brant verrà morsa dal ragno e chiederà aiuto a Peter Parker per diventare una supereroina. Peter realizzerà per lei costume e sparagnatele, ma dopo aver assistito alla morte di zio Ben per mano di un criminale, Betty si lascerà andare colpendo a morte l’assassino. Incapace di accettare di aver privato della vita un uomo abbandonerà la maschera per sempre.
E anche John Jameson, figlio del più iracondo giornalista della storia, farà una brutta fine. Spinto dal padre a diventare un eroe e da lui stesso sponsorizzato, otterrà una sorta di jet pack che lo aiuterà nelle azioni, ma che non sarà sufficiente a salvargli la vita nel rientro sulla terra da una capsula spaziale che sta precipitando.
Insomma, la morale è può esserci solo uno Spider-Man e si chiama Peter Parker. Certo come no e dove li mettiamo Ben Reilly (ovvero il Ragno Rosso) e Miles Morales? Ma queste sono altre storie.
Dr. Doom protettore… dei più deboli?
Per usare un gergo caro ai fan del wrestling tra le migliori storie di What If non mancano i turn heel o i turn face, ovvero il cambio di ruolo dei personaggi da buoni a cattivi e viceversa.
E non poteva certo mancare il Dottor Destino. Saltiamo quindi al numero 22 di What If del 1980.
Victor Von Doom stringe una forte amicizia con Reed Richards e, dopo aver dato retta all’amico riguardo la pericolosità dei suoi esperimenti, lo ingaggia addirittura come assistente. Viktor continuerà ad interessarsi di occulto, in particolare per salvare l’anima della madre dalle grinfie di Mephisto. Il suo viaggio in Tibet lo porterà ad ottenere la sua celebre armatura, completamente dorata e l’iconica maschera, ma questo lo renderà un eroe al servizio dei più deboli, liberando la Latveria dalla tirannia e compiendo gesta eroiche.
Fino a quando Mephisto non compirà la sua vendetta obbligando Doom a scelgiere tra l’anima della madre, quella del suo amore Valeria e il popolo Latveriano. Doom sceglierà di salvare la sua gente condannando l’anima di Val all’inferno. L’uomo dietro la maschera continuerà ad essere un eroe per tutto il pianeta, ma una volta all’anno abbraccerà l’oscurità per tentare di salvare l’amata da Mephisto, facendo intuire un imminente cambio di allineamento.
Potrà mai esistere un Dr. Doom buono? Oh si, eccome e lo abbiamo visto recentemente dopo le ultime Secret Wars e le vicende di Battleworld. Ma si sa, certe cose non sono fatte per durare a lungo.
Wolverine, killer di giganti di giada
È evidente quanto i personaggi più popolari siano i preferiti dalle migliori storie di What If. E non poteva certo mancare Wolverine, il mutante più famoso della storia. La sua comparsa risale al 1974 su L’incredibile Hulk n. 180. Wolverine è un’arma (con un costume ridicolo a dirsela tutta) che il governo canadese e il progetto Arma X scatenano contro un incontrollabile Hulk che sta devastando un’intera regione del paese degli aceri. Lo scontro tra i due sarà intenso ma il gigante di giada sopravvive senza troppe difficoltà, ma aprendo le porte per il futuro di un personaggio che si rivelerà uno dei più fruttuosi di casa Marvel. Ma se Wolverine in quel frangente avesse ucciso Hulk? La storia sarebbe stata molto diversa.
Perché il nostro Logan sarebbe finito nella rete di Magneto e la sua Confraternita dei Mutanti Malvagi, diventando un estremista e un infiltrato sotto copertura tra le fila degli X-Men di Xavier. Qui però scoprirà i valori della famiglia e quando Magneto porterà il suo attacco alla scuola Wolverine sceglierà di schierarsi dalla parte dei buoni, pentendosi del male causato e attaccando direttamente Eric.
I due si colpiranno a morte vicendevolmente, generando un finale tristissimo in cui Xavier e i suoi piangeranno la scomparsa di quello che sarebbe potuto diventare un grande amico.
Ce ne sono tante di storie alternative su Wolverine. Il suo stesso passato narrato in Wolverine Origins è quasi un what if e più volte lo abbiamo visto diventare cattivo e letale (Wolverine Nemico Pubblico, ad esempio); la verità è che non ci stanchiamo mai di belle storie (e anche violente) sul nostro artigliato canadese! Evviva l’adamantio!
E se Thor fosse stato una donna?
Nel 1978 il numero 10 di What If ha di fatto predetto quello che avrebbe fatto poi Jason Aaron oltre 35 anni dopo.
Ovvero consegnare Mjolnir nelle mani di una donna, Jane Foster. Con il poco fortunato nome di Thordis, la nostra Jane combatterà per Asgard e l’umanità contro il solito Loki e diversi alieni invasori, stringendo amicizia con Balder, Heimdall, Hogun, Volstagg e compagnia cantante.
Le sue gesta saranno così valorose che Odino in persona le conferirà il titolo di dea accogliendola ad Asgard e trasferendo poi Mjolnir nella mani di Donald Blake, l’alter ego del Thor Odinson che ben conosciamo.
Jason Aaron nel suo splendido ciclo recente rende Odinson indegno di brandire Mjolnir che invece trova un nuovo padrone in Jane Foster.
La Foster è consumata da un cancro che la sta uccidendo e ogni volta che si trasforma nella potente Thor elimina gli effetti della chemio terapia, avvicinandosi sempre di più alla sua fine. Un ciclo epico, commovente, tra le migliori produzioni Marvel seriali degli ultimi venti anni, davvero imperdibile.
Ecco vedete come una piccola idea per un one shot non certo seminale può dare origine ad un vero capolavoro anche a tanti anni di distanza.
Hulk, quante cose al mondo puoi fare?
Il gigante di giada del mondo Marvel si è prestato molte volte per la creazione di alcune tra le migliori storie di What If. Già a partire dal numero 2, in cui ci si chiedeva cosa sarebbe successo se Hulk avesse mantenuto l’intelligenza del gracile Bruce Banner.
Forza sovrumana più intelletto superiore uguale essere supremo, in pratica. In pratica in questa storia Hulk diventa così potente da diventare la base per la creazione di un essere ancora superiore. Già perché la minaccia di Galactus renderà necessaria un’alleanza tra questo inedito – per il tempo – Hulk, il professor Charles Xavier e Reed Richards. Tramite una versione speciale di Cerebro i tre si fonderanno assieme nella creatura chiamata X-Man, il più potete essere del mondo e non solo.
Dopo aver vinto lo scontro però, i tre supereroi perderanno ogni loro potere a causa del processo di separazione e l’effetto esplosivo della scissione trasformerà Ben Grimm (la Cosa) in un bruto demente, molto simile all’iniziale Hulk dei fumetti.
Ma non è finita qui. Nella collana What If ci si interrogherà anche su cosa sarebbe successo se Hulk fosse diventato una sorta di Conan Il Barbaro su un pianeta alieno o se Rick Jones fosse diventato il golia verde al posto di Banner o ancora se il gigante di giada si fosse lasciato completamente andare alla sua furia selvaggia e distruttrice.
Nel primo caso Hulk dopo essere arrivato sul pianeta di K’Ai conosce la nobile e potente Jarella, finendo per innamorarsene dopo che un incantesimo ha fuso la personalità di Banner nel corpo del gigante. La sposa sarebbe destinata a morire ma il What If cambia la sua sorte, permettendo ad Hulk di prosperare come War Master di un pianeta costantemente in lotta con i warthog, dalle atmosfere simili ad Eternia dei Masters Of The Universe.
Nel numero in cui Rick Jones diventa Hulk, dopo una carriera da supereroe particolarmente importante, Bruce Banner riuscirà a separare l’entità Hulk dal corpo di Rick, durante uno scontro con Annihilus nella Zona Negativa. Le due entità ora separate prenderanno vie diverse: Rick Jones tornerà sulla Terra, salvo e libero e il nuovo Hulk dopo aver sgranocchiato Annihilus diventa il signore della Zona Negativa. Che culo.
Infine la più tragica delle storie, quella in cui Hulk si lascia sopraffare dalla sua furia selvaggia. Una storia triste che si interroga sulle conseguenze delle azioni dei superumani. Ogni volta che Rick Jones soffre, il dolore si trasmette ad Hulk che diventa un berserker incontrollabile che semina morte e devastazione. Solo l’intervento del Dio del Tuono, al massimo della sua potenza, riuscirà a fermarlo. Il prezzo? La vita dello stesso Hulk il cui collo sarà spezzato da Thor.
La storia di Jarella su K’Ai ha avuto una eredità con il celebre Planet Hulk di Greg Pak e il successivo World War Hulk, ciclo in cui peraltro nasce il cosiddetto Sfregio Verde, la massima espressione della potenza di Hulk con l’intelligenza di Banner (che trascende il precedente Professor Hulk, di cui abbiamo avuto evidenza anche in Avengers Endgame).
Insomma anche in questo caso le idee intelligenti e ispirate che hanno costruito le storie di What If hanno fornito una base ideale per future storie di grande successo.
Fantastici modi per riscrivere i Fantastici Quattro.
Poteva mancare la super famiglia più importante di sempre dalle migliori storie di What If? Certo che no.
Partiamo con quella forse più bizzarra in cui i nostri eroi vedono i propri poteri scambiarsi del tutto.
Se le manifestazioni super umane dei F4 sono espressione delle loro indoli caratteriali, nel numero 6 del 1977 i nostri vedono le carte in tavola cambiare.
Johnny Storm, un meccanico affascinato dalla tecnologia, diventa una sorta di cyborg dal nome di Mandroid, Susan Storm acquisisce poteri elastici come suggerisce la sua indole di adattabilità, Ben Grimm (il pilota del gruppo) diventa una creatura alata chiamata Dragonfly e Reed Richards, la cui vera caratteristica è la sua incredibile e superumana intelligenza, diventa il grottesco Big Brain, una sorta di cervello fluttuante capace di super azioni psichiche.
Le azioni del quartetto attireranno le ire di Dr. Doom che inizierà un complesso progetto di infiltrazione e scontro e finirà con la sconfitta dello stesso e della sua macchina del tempo, ma nel contempo la quasi distruzione dell’essenza di Big Brain che riuscirà a trovare un nuovo corpo ospite proprio nelle spoglie del Dr. Destino. Diventa così Mr. Fantastic e la famiglia si ricompone anche se nessuno ha chiesto a Sue cosa ne pensasse del volto sfigurato dell’arcinemico ora diventato suo marito.
Tra le proprie fila i Fantastici Quattro hanno addirittura ospitato Spider-Man, proprio nel primo numero della serie What If, arrivando a chiamarsi Fantastici Cinque ma con un Peter Parker che dopo molte battaglie, nonostante la sua immagine pubblica sia decisamente di quella che il Bugle gli ha sempre affibbiato nella continuity di Terra-616, abbandonerà per problemi economici.
Sue Storm finirà per innamorarsi e andare a vivere con Namor e da cinque si passa a tre. Not bad.
Dobbiamo anche parlare della questione figli di Reed Richards e Sue Storm. Oggi noi sappiamo che i due figli della copia sono Franklin (ad oggi ancora uno degli esseri più potenti dell’universo, in grado di riplasmare la realtà) e Valeria, dotata di una intelligenza probabilmente superiore a quella del padre.
Ma per lungo tempo la coppia ha avuto solo Franklin, per via di un aborto spontaneo della seconda gravidanza. Nel n. 30 del secondo ciclo di storie di What If, Franklin si rende conto che non è una bambina quella che sta crescendo nell’utero di sua madre bensì una pericolosissima Succube che assorbe l’energia vitale delle creature viventi. Anche grazie all’aiuto di Doom riusciranno a separare la donna dalla creatura malvagia la quale però, con il nome di Suzie, continuerà a mietere vittime fino a che non sarà lo stesso “fratello” ad intrappolarla nella zona negativa rimanendo l’unico ancora in vita. Ma la storia si dividerà ancora mostrando una nuova versione della figlia, stavolta di nome Mary che otterrà il potere miracoloso di curare ogni ferita divenendo una sorta di nuovo messia.
Anche in questo caso l’idea di una figlia per i Fantastici Quattro ha generato poi importanti svolte di trama nella continuity principale, trasformandosi non più in un what if, ma in una certezza.
Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi
Le bizzarre e a volte avvincenti storie di What If hanno davvero intrapreso numerose strade e non basterebbero dieci articoli per raccontarvele tutte. Ma mi piace l’idea di segnalarvene alcune, seppur brevemente, che in qualche maniera pur non rappresentando dei fumetti inprescinbili dal punto di vista narrativo hanno soddisfatto più di qualche curiosità.
Cosa sarebbe successo se il clone di Peter Parker fosse sopravvissuto? L’uomo Ragno ha avuto un clone a causa della follia del dottor Miles Warren, innamorato della defunta Gwen Stacy. Questo clone è stato usato per cercare di far fuori Peter, finendo poi per finire fuori dai giochi. Mentre nel what if i due si alleano e finiscono per fare i super eroi a turno. Già, proprio così. Da questa idea però è nato Ben Reilly, il Ragno Rosso, clone di Peter che per un periodo sarà anche lo Spider-Man ufficiale.
Cosa sarebbe successo se Captain America fosse diventato Presidente degli Stati Uniti? Accade nel numero 26, in cui il nostro Cap non solo ottiene la carica, ma rivela la sua identità al mondo ed esegue azioni straordinarie per la pace nel mondo, finendo nelle trame di un piano ordito dal Teschio Rosso. Il confronto finale vedrà i due distruggersi a vicenda e solo lo scudo rimarrà ad imperitura memoria del sacrificio del Capitano
Ma pensate sia finita qui? Nossignori, l’unico limite, arrivati ad un certo punto, è la fantasia o l’autocontrollo.
Nel numero 47 della prima stagione Mjolnir viene addirittura messo nelle mani di Loki e in tempi recenti la cosa succederà ancora (seppur in maniera – diciamo – illusoria).
Nel numero 51 della seconda stagione Punisher diventa il nuovo Captain America (so che avete visto da qualche parte l’uniforme mashuppata, magari in Marvel Vs. Capcom 3).In altre due uscite ci si interroga su cosa avrebbe portato vedere Frank Castle o addirittura Wolverine come agenti dello SHIELD.
Spider-Man è stato al centro di diverse vicende sentimentali che hanno raccontato cosa sarebbe successo se Gwen Stacy non fosse morta cadendo dal ponte di Brooklyn, o se Peter non avesse sposato M.J. Watson o fosse finito per sposare Black Cat.
Un altro interessante capitolo tra le storie di What If è quando si è immaginato il mondo Marvel con un Magneto ne ruolo di leader incontrastato della nazione mutante. E questa è una cosa su cui noi X-Fans ci siamo arrovellati per tanto tempo.
Senza contare le grandi morti dell’universo Marvel, da Jean Grey/Fenice a Captain Marvel (Mar-Vell), passando per le robe più assurde come uno Spider-Man a sei braccia (notevole), un Silver Surfer in possesso del Guanto dell’Infinito, un Wolverine signore dei vampiri o in lotta con Conan il Barbaro e così via.
Non tutto è stato spettacolare, va detto, ma molte di queste idee hanno piantato dei semi che sono germogliati negli anni, generando storie anche molto belle e che meriterebbero di essere recuperate senza indugio.
Nei prossimi dieci episodi di What if…? ci aspettiamo tanto sano divertimento, lontani dalle logiche ferree della continuity e con grandi possibilità per esplorare – perché no? – tutto quello che non osiamo chiedere o non è possibile realizzare in live action.
Insomma, non commettete l’errore di sottovalutarla solo perché si tratta di una serie animata.
Veniamo dai fumetti e ai fumetti ritorniamo sempre.
A proposito, cosa sarebbe successo se quella volta Stan Lee, dopo esser tornato dalla Seconda Guerra Mondiale avesse deciso di intraprendere un altro mestiere invece di quello che ben conosciamo? Non vogliamo nemmeno pensarci.
What If…? vi aspetta su Disney+ dall’11 Agosto