Discord ospita migliaia di malware, spiega un report

Un nuovo report di Sophos ha parlato della pericolosità di Discord. Secondo questo, per via di alcuni utenti, la piattaforma di comunicazione con particolare focus nel gaming ha iniziato nel corso dei mesi a diventare (ovviamente non intenzionalmente) un vero e proprio covo di hacker, i quali grazie alle funzionalità del sistema hanno modo di hostare, distribuire e controllare malware di ogni tipo.

Stando alle dichiarazioni, sembra che il problema si cresciuto all’incirca di 140 volte nel corso delle ultime settimane, confrontando il tutto con lo stesso periodo dello scorso anno. Sembra che siano stati scovati un totale di circa 17.000 URL legati a malware nel CDN (Content Delivery Network) di Discord, di cui 5.000 sarebbero addirittura ancora funzionanti.

Di seguito la spiegazione di Sean Gallagher sulla questione, Senior Threat Researcher di Sophos, dove viene specificato che Discord è diventato uno strumento piuttosto comodo per gli hacker:

Discord fornisce una persistente, e ad alta disponibilità, distribuzione globale del network per gli operatori dei malware, come anche un sistema di messaggistica che i suddetti operatori possono adattare in canali command-and-control per i propri malware. La vastissima base di utenti di Discord è un ambiente ideale per rubare informazioni personali e credenziali attraverso l’ingegneria sociale.

Gli utenti di Discord, chiunque loro siano e per qualunque motivo stiano utilizzando la piattaforma, dovrebbero rimanere vigili a pericoli e contenuti maliziosi, non lasciando che sia solamente la piattaforma a identificare il problema e rimuovere i file sospetti.

Inoltre, il team di IT Security non dovrebbe mai considerare qualunque traffico da un servizio di cloud come automaticamente sicuro, basandosi sulla natura fidata o legittima dei servizi. Gli avversari possono nascondersi ovunque.

In attesa di risposte ufficiali da parte della piattaforma, anche noi ne approfittiamo per ricordarvi di prestare particolare attenzione ai contenuti con cui interagite sulla piattaforma, visto che i pericoli potrebbero nascondersi anche dietro link e software apparentemente innocui.

 

 

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