I siti dei quotidiani sono stati sommersi di porno, ed è tutta colpa di un’azienda

I siti di alcuni dei più importanti quotidiani al mondo sono stati sommersi di porno, è successo ieri. Colpiti il Washington Post, il New York Magazine e l’Huffington Post, tra gli altri. No, nessun cambio di linea editoriale, ma un errore tecnico causato dalla recente acquisizione del domain di VidMe – un sito di hosting di video ormai defunto – da parte di un’azienda di produzione pornografica chiamata 5 Star Porn HD.

VidMe era un rivale di YouTube ed ha chiuso i battenti nel 2017. I siti dei quotidiani avevano ancora diversi contenuti presi in prestito dalla piattaforma, parliamo soprattutto di vecchi articoli pubblicati tra il 2012 e il 2016. Ma ora il dominio ufficiale di VidMe porta alla homepage del sito per adulti 5 Star Porn HD.

Sarebbe proprio questa la tesi più accreditata: il cambio di proprietario del dominio avrebbe fatto sì che, improvvisamente, alcuni dei più autorevoli e morigerati siti al mondo venissero inondati di contenuti per adulti. Esiste anche l’ipotesi, sottolinea Gizmodo, che non si sia trattato di un incidente ma di uno stunt pubblicitario. Il sito per adulti è poco noto ed i suoi contenuti raggiungono un pubblico minuscolo. Insomma, fino a poche ore fa erano in pochi a conoscerne l’esistenza.

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