La lista di oltre 50.000 contatti spiati usando il malware Pegasus include anche degli italiani, tra cui l’ex presidente del consiglio Romano Prodi.
In queste ore stanno emergendo sempre più dettagli su Project Pegasus, l’inchiesta condotta dalla non-profit Forbidden Stories assieme ad altre testate internazionali. Pegasus è un malware di classe militare, da anni viene venduto dall’azienda israeliana NSO a dozzine di governi in tutto il mondo. Sebbene Pegasus venga venduto come captatore informatico necessario per le attività d’indagine in caso di ipotesi di gravi reati – l’uso di questi strumenti è contemplato anche dalle leggi del nostro ordinamento -, l’inchiesta di Forbidden Stories ha rivelato come questo strumento sia stato in realtà anche usato per spiare illegalmente migliaia di persone, tra giornalisti, politici stranieri e attivisti per i diritti umani.
Non sono sorpreso, e neanche preoccupato. Ho ringraziato i giornalisti del Washington Post che mi hanno avvisato, non so perché abbiano cercato di spiarmi. Mi piacerebbe sapere per conto di chi
ha detto l’ex premier italiano. Ma un sospetto sul mandante dell’operazione di sorveglianza c’è: Prodi è stato inviato speciale dell’Onu nel Sahel, era il 2012. Così l’ex Presidente del Consiglio italiano, proprio come il Presidente Macron, potrebbe essere stato spiato dal Governo del Marocco. Un’ipotesi, ad ogni modo, che in questo momento è ancora priva di conferme.
In queste ore abbiamo appreso che anche il fondatore di Telegram Pavel Durov sarebbe stato spiato grazie all’uso di Pegasus.