Il gioco d’azzardo non è mai stato così popolare su Twitch, ma dietro al fenomeno potrebbe esserci lo zampino di più di qualche sponsorizzazione, oltre che diverse altre preoccupazioni di natura legale.

Ma andiamo con ordine: secondo Wired 64 dei 1.000 canali Twitch più seguiti hanno, almeno in un’occasione, mostrato in diretta sessioni di gioco d’azzardo tra aprile e maggio del 2021. La particolarità è che in nella maggior parte di questi casi si tratterebbe di casinò borderline: non aziende regolamentate, ma casinò con puntate in criptovalute e privi di una licenza per operare negli Stati Uniti d’America.

I video dei content creator in questione, scrive Wired, sono tutti stati sponsorizzati dai casinò ‘clandestini’. Non parliamo di streamer minori: avrebbero sponsorizzato le slot machine con puntate in Bitcoin ed Ethereum anche ‘leggende’ della scena nordamericana del calibro di Tyler Niknam e  Felix “xQc” Lengyel, ossia il secondo streamer più guardato al mondo.

I casinò in questione non sono accessibili dagli Stati Uniti d’America, ma poco importa: basta una VPN, inoltre le puntate in criptovalute offrono a tutti la possibilità di ricaricare il conto con soluzioni anonime o non regolamentate. Poco importa se il sito non può accettare ricariche con carta di credito e bonifici bancari – perché verrebbero bloccati dalle banche -, le criptovalute permettono di aggirare ogni regola.

Qualcuno potrebbe obiettare che, fintanto che parliamo di adulti, tutto è lecito e ognuno è libero di farsi il male che crede. Peccato che il legislatore americano abbia un’idea diversa. «Questo tipo di contenuti sponsorizzati possono ricadere nella fattispecie di promozione di gioco d’azzardo illegale», ha spiegato un esperto di diritto a WIRED.

L’articolo di Wired accusa esplicitamente Twitch di essere responsabile di un boom del gioco d’azzardo trai giovanissimi. La piattaforma di Amazon si trova in una posizione scomoda, da cui farebbe bene a liberarsi il prima possibile. Non ci stupirebbe se Twitch intervenisse a breve con nuove policy. Forse non vietando completamente il gioco d’azzardo, ma prendendo provvedimenti contro la promozione di casinò privi di licenza, cosa che peraltro dovrebbe già essere vietata dalle policy sulla promozione di attività illegali.