Il corpo dei Marines sta testando l’uso dei droni per condurre brutali attacchi esplosivi da distanza. Si chiama Drone 40, come il lanciagranate da 40mm, e altro non è che un piccolo quadricottero in grado di trasportare una granata.

Una volta raggiunto il nemico, il drone si lancia in un attacco kamikaze, esplodendo. Non è una tecnologia particolarmente sofisticata, ma i suoi effetti sul campo potrebbero essere devastanti. Il drone ha un’autonomia di un’ora e viaggia ad una velocità di circa 70Km/h. Ha un raggio d’azione di 15Km, il che lo rende ideale per attaccare obiettivi distanti, minimizzando i rischi per gli operatori.

Un video condiviso dal canale Defense Now mostra il funzionamento dell’arma, che è stata testata durante alcune esercitazioni. A stupire sono le dimensioni estremamente compatte del drone, una caratteristica che lo rende pressoché impossibile da identificare per il nemico.  L’arma è in grado di avvicinarsi rapidamente e indisturbata all’obiettivo.

Il fatto che i Marines stiano testando una soluzione del genere non rende automatico il suo impiego all’interno degli scenari di guerra.

I Marines non sono gli unici ad immaginare l’uso di droni esplosivi, Kalashnikov, l’azienda russa, aveva ideato una soluzione estremamente simile. L’esercito dell’Iran ha invece testato l’uso di robot telecomandati esplosivi. La differenza è che si muovono via terra.